Ho seguito un interessante convegno promosso al polo Universitario di Pordenone da PagineArredo, in una sala con un centinaio di aziende del mobile arredo ed altrettante collegate in diretta streaming.
Scopo del convegno era fare il punto della situazione sulla rete come fattore di cooperazione tra produttori, distributori e clienti. Conto che PagineArredo pubblichi presto le interessanti relazioni ed il dibattito tenuto.
L’occasione mi è utile per una riflessione sui legami che si creano tra aziende e clienti nella Rete e per offrire delle motivazioni che possono vincere la ritrosia a presentarsi ed usare gli strumenti, come anche evitare degli errori abbastanza comuni.
Le relazioni tra le persone possono essere comprese in due categorie: legami forti e legami deboli.
La maggior parte delle persone pensano che i legami forti siano più importanti in una rete sociale.
Se si prova a definire i confini dei due tipi di legame si può meglio comprenderne la natura.
Legami forti
Sono quelli che legano tra loro i membri di una famiglia, la rete degli amici di una vita, la militanza politica. I legami forti sono le relazioni importanti e durature, fondati su grande reciprocità, dove trovi aiuto quando hai bisogno ed offri aiuto.
Si distinguono anche per
- relazione di lunga durata
- frequenza del contatto e tempo passato assieme
- investimento in emozione e sentimento: si crea un legame sentimentale anche con le persone con sui si lavora a stretto contatto per lungo tempo
- reciprocità e regolarità dello scambio tra le persone
- natura del legame: a volte è più forte un legame familiare con un parente che si vede poco, rispetto al legame con un compagno di lavoro.
Legami deboli
I legami deboli sono di breve durata, contestuali ad una occasione, casuali. Una occasione di scambio con una persona, attività che non giustificano la creazione di un rapporto duraturo.
Anche se i legami deboli ti sono sicuramente utili, è con i legami forti che hai un senso di sicurezza e di confort.
Forte non vuol dire migliore
Le persone valorizzano i legami forti in due occasioni.
- Quando sono in una situazione di difficoltà, di incertezza o di profondo cambiamento.
Quando sei in difficoltà sono i tuoi familiari, la rete molto stretta degli amici indispensabili, che ti sostiene e ti aiuta. - Quando si tratta di fare una conoscenza completa. In un nuovo posto di lavoro, il legame forte si crea con il collega che ti spiega il funzionamento dell’azienda, le regole scritte e non scritte del lavoro.
Forte o debole riguarda solo la natura delle relazioni all’interno della tua rete sociale.
Vale per le persone e vale per le aziende.
Le relazioni che si creano tra le persone nei social network sono nella maggior parte relazioni deboli. Per quanto ormai passata la polemica nominale – i contatti su Facebook sono chiamati amici nei profili personali, e si chiamavano fan nelle pagine aziendali – sempre di contatti deboli si tratta.
Se ogni persona con una normale vita sociale non può contare su una cerchia di amici che superi poche decine di persone, è evidente che nei social networks le migliaia di “amici”, le centinaia di pagine per cui si è espresso un “mi piace”, le migliaia di fan di una azienda, sono un legame debole ed occasionale.
La forza dei legami deboli
L’esperienza di ognuno dimostra che sono i legami deboli che hanno un grande valore nella vita.
L’esempio potrebbe essere questo. Quando una persona perde un lavoro, pensa che saranno i suoi legami forti a portarlo in una nuova e migliore situazione, salvo poi scoprire che la soluzione arriva da tutt’altra parte.
Il fatto è che le persone hanno più “conoscenze” che amici, e le “conoscenze” hanno un innegabile vantaggio sugli amici stretti per almeno due punti.
- lavorano e vivono in luoghi differenti dal tuo.
- ogni “conoscenza” ha una rete di legami deboli del tutto diversa dalla tua.
Per contro, i tuoi legami forti sono così stretti ed aderenti alla tua realtà quotidiana che ti portano poche nuove conoscenze, idee, proposte, salvo appunto il fatto di costruire una buona rete di sostegno e protezione individuale.
Ma dal momento che con costoro passi una gran parte del tuo tempo, raramente una informazione nuova arriva nel gruppo e alla singola persona.
E’ interessante notare che molte aziende, mentre hanno paura di essere coinvolte dal pubblico in legami di dipendenza e reciprocità che possono limitare la loro azione, considerano la rete sociale che si crea loro attorno come un recinto di proprietà, e pensano che sia normale bombardare i contatti di informazioni aziendali.
L’unica cosa che ottengono è la fuga delle persone che non vogliono essere usate.
Non funziona così ed i social networks non sono una occasione in cui lanciare un messaggio indistinto, pensare di averne il controllo per marcare territori e persone.
Un’altra questione riguarda la natura del messaggio e la capacità di gestirlo.
Se sono veri i discorsi precedenti, la gestione accorta di un rapporto sui social networks non passa attraverso la comunicazione aziendale intesa come megafono dei prodotti.
Piuttosto conta la capacità di coinvolgere le persone, sfruttare la forza dei legami deboli e la loro capacità di essere un veicolo che trasmette l’informazione.
Rispetto al tradizionale metodo push di diffondere l’informazione, il metodo tradizionale della carta e della televisione, sui social networks contano due cose:
- la capacità di creare e gestire un messaggio che attira il cliente interessato
- la capacità di mettere in relazione il network dell’azienda con il network di ognuno per far transitare il messaggio, grazie alla forza dei legami deboli che sostengono le reti sociali.
Ed è evidente che come faccio transitare il messaggio, altrettanto sono disposto a raccogliere quanto passa e mi arriva dal network.
Certo è che per gestire questo modo diverso di rapportarsi con la rete dei visitatori e dei potenziali clienti, occorre dedicare un minimo di risorse e di progettualità. E’ qui che si gioca la sfida alle aziende sulla loro capacità di comprendere un modo corretto di utilizzare al meglio la forza dei social networks.