Per costo variabile si intende quel costo che dipende strettamente dalla quantità prodotta e si definisce come differenza fra il costo totale e il costo fisso : : Si distingue in base alla relazione con la quantità di merce q: proporzionale, se varia in modo proporzionale con essa; progressivo, se varia in modo più che proporzionale con essa; regressivo, se varia in modo meno che proporzionale con essa. Un esempio di costo variabile è costituito dal costo associato alle materie prime. Si pensi al caso in cui un’azienda utilizzi due fattori produttivi (ad esempio, gli ingredienti utilizzati per preparare pasticcini e i macchinari che preparano i dolci): appare immediato che il costo degli ingredienti varia a seconda della quantità di ingredienti utilizzati. Nel caso più semplice, detto p il prezzo del fattore e x la quantità del fattore, il prezzo è evidentemente costante, e quindi il costo () è inevitabilmente legato alla variabile x. All’opposto dei costi variabili, vi sono i costi fissi, che nascono indipendentemente dalle quantità di inflow e outflow: appare infatti evidente che il macchinario utilizzato dall’azienda pasticciera, una volta acquistato, ha lo stesso costo sia che si producano pasticcini sia che non si produca alcunché.