Costruire un marketplace è una tendenza che si consolida.
I principali motivi per costruire un marketplace sono:
- Migliorare l’esperienza del cliente offrendo più scelte di prodotti disponibili.
- Diventare essenziale in uno specifico mercato, limitando i vincoli logistici e di disponibilità.
- Acquisire nuovi clienti, anche se spetta al marketplace produrre il traffico e mantenere i clienti.
- Approfittare della notorietà e dell’interesse per un prodotto che può essere venduto da molti venditori.
- Migliorare la redditività guadagnando una commissione sulle vendite effettuate sulla trasformazione di un ecommerce in marketplace.
Ma aggiungere migliaia di nuovi riferimenti su un sito di e-commerce trasformandolo in un marketplace non è banale.
In un ecommerce non c’è limite teorico all’aggiunta di nuove referenze.
Nello spazio fisico è fondamentale la redditività per metro quadrato capitalizzato.
In un ecommerce con migliaia di pagine e lunghi elenchi di prodotti, sono molti gli aspetti da gestire.
Quando arrivano migliaia (centinaia di migliaia) di visitatori, saranno richieste azioni essenziali per aiutare i visitatori a comprendere l’ offerta e aiutarli a trovare rapidamente quello che stanno cercando.
La selezione dell’offerta
Il primo passo è convalidare l’ampiezza e la profondità della nuova offerta che si desidera compaia nel catalogo.
- Quanta scelta?
- Troppa scelta uccide la vendita?
- Come tiene l’immagine del marchio con categorie e prodotti diversi?
- Come si evita di pubblicare prodotti duplicati che interrompono la lettura delle offerte?
Quanto tempo serve ad un marketplace di settore per mettere a punto la ricerca, la selezione dei prodotti, le garanzie per i venditori, con l’esperienza dei clienti?
Difficile pensare di impiegare meno di due anni per vedere come si dispongono chiaramente tutti gli asset della vendita, ascoltando venditori, clienti e dati.
Prima di tutto il motore di ricerca
Ogni offerta deve essere indicizzata nel motore principale per renderla visibile. È la prima leva per ottimizzare l’e-merchandisingdi un sito di vendita. In un marketplace è la funzione più importante.
Attenzione alla qualità dei dati e alla costruzione delle offerte, perché gli errori sono facili e le anomalie ricorrenti, soprattutto quando arrivano e si integrano cataloghi e flussi di terze parti.
L’alberatura delle categorie
Una volta definita l’offerta, si devono inserire i prodotti nelle giuste categorie.
Le categorie sono già esistenti o sono da creare.
Nel primo caso è relativamente facile. Se un ecommerce esistente vuole accrescere l’offerta diventando un Marketplace, i prodotti del Marketplace verranno aggiunti all’offerta già esistente.
Nel migliore dei mondi, l’iniezione di prodotti in categorie è completamente automatizzata tramite regole di gestione guidate da attributi di prodotto e / o da una tassonomia . Se gli attributi sono inseriti correttamente alla fonte, tutto va bene. Ma questo è raramente il caso. È quindi fondamentale incoraggiare i venditori a completare le caratteristiche essenziali affinché tutte le referenze compaiano nelle giuste categorie di destinazione. Anche a costo di rendere obbligatori determinati attributi, ma con il rischio di vedere scomparire parte di questa nuova offerta appena arrivata.
Fare attenzione a non cadere nella trappola di sovraccaricare il menu principale. Potrebbe essere necessario creare raggruppamenti. Al contrario, se è possibile, potrebbe essere necessario separare le categorie che sono diventate troppo estese creando nuove categorie in base ai principali fattori di acquisto chiave.
Regole di visibilità
Nessuna visualizzazione = nessuna vendita = nessuna buona classifica = nessuna visualizzazione…
Difficile innescare un volano di vendite.
Se ogni prodotto presentato avrà le stesse regole del gioco, come si piazzano le buone pedine prima degli altri?
Se ciascun prodotto avrà le stesse possibilità, vanno create regole di ranking basate sia sulla vendita che sulla percentuale di messa al carrello (ad esempio).
Un prodotto poco visibile, ma che genera offerte interessanti salirà così nelle zone calde.
E per ovviare alla mancanza di visibilità del prodotto, può essere utile attivare la sponsorizzazione di posizione. Una delle migliori pratiche per misurare le vendite, è impostare una soluzione di monetizzazione, che consenta ai venditori di aumentare la loro visibilità e iniziare le loro vendite.
Un altro elemento è la struttura delle raccomandazioni perché più prodotti ci sono, più complessa è la struttura ad albero da comprendere e più tempo serve per la navigazione. Si capisce quindi l’importanza di mostrare l’assortimento nelle aree di evidenziazione.
Contenuto del prodotto
Bisogna definire le linee guida visive, non fosse che per evitare l’effetto albero di Natale.
I venditori devono essere spinti a fornire le immagini essenziali per innestarsi nel catalogo. Le foto migliori aiutano a vendere meglio.
La gestione dei prezzi
Il prezzo è il fattore di acquisto chiave più importante insieme alla disponibilità. Per definizione, è ogni offerta disponibile sul marketplace è visualizzata sul sito e compete con offerte analoghe dando una preminenza al prezzo più basso.
La gestione degli ordini
La sfida importante per un marketplace è consentire ai clienti di comprare da venditori diversi e finalizzare l’ordine in un unico pagamento. Ci sono prodotti che avranno consegne frazionate e costi diversi di spedizione.
È un’area critica su cui prestare molta attenzione.
La trasformazione di un sito di e-commerce in un marketplace richiede la trasformazione di molte leve essenziali dell’e-merchandising per evitare di degradare l’esperienza del cliente : navigazione, motore di ricerca, canalizzazione dell’ordine, prezzo, ranking, qualità dei dati di prodotto, consigli personalizzati, ma potrebbe valerne la pena, a patto di costruire un progetto ben formato ed avere la dotazione economica e finanziaria che sostenga il progetto per un lungo periodo.