Un glossario è uno strumento utile perché mette in ordine i principali termini che si usano in alcuni ambiti specializzati e che spesso si danno per scontati. Qui si parla di content marketing e di alcuni termini associati che diventano di uso comune, anche quando si perde il riferimento alla loro origine e si finisce per usare i termini in modo improprio.
L’obiettivo di un’azienda che cura la propria presenza online è farsi trovare dai possibili clienti, coinvolgere e trattenere i visitatori e trasformarli, se possibile, in clienti fedeli. Diventa fondamentale offrire contenuti rilevanti, raccontare le esperienze ed i casi incontrati, anche quando si risolvono problemi complessi, e condividere queste esperienze in modo significativo. Questi argomenti non passano solo sul sito web, ma sono distribuiti sulla rete secondo una strategia precisa e non casuale.
Comprendere quindi i principali termini che si usano nel content marketing, aiuta a capire quello che si può fare.
Come fare e come organizzarsi appartiene alla strategia aziendale che si organizza secondo tattiche, strumenti ed obiettivi misurabili.
1 – Article marketing
Il contenuto è creato attorno ad alcuni temi ben precisi ed è distribuito attraverso siti web che aggregano i contenuti anche grazie all’uso dei feed RSS. In questo caso, va posta grande attenzione a non creare contenuti duplicati che potrebbero essere penalizzati. Inoltre, non tutti i siti che aggregano contenuti sono uguali e non vale l’idea che la quantità fa la qualità. Scegliere con attenzione i siti, focalizzarsi sulla loro credibilità, fornire contenuti di qualità è ancora uno strumento interessante ed efficace.
2 – Blogging
Avere un blog e curarne la pubblicazione continua e metodica, secondo una linea editoriale ben precisa sottoposta a periodico controllo e revisione in funzione degli obiettivi aziendali, è uno strumento insostituibile per diffondere conoscenza e valori aziendali. Richiede passione e costanza.
3 – Casi di Studio
Qualcuno ha detto che i fatti raccontano e le storie vendono. I casi di studio non sono storie anonime scritte nel linguaggio freddo di un catalogo, ma sono il racconto di un sfida tra problema e soluzione creativa. Rafforzano la narrazione dell’azienda, la credibilità dei prodotti e del marchio.
4 – Comunicato stampa
I comunicati stampa si sono evoluti e sono passati da strumenti tipici per raggiungere i giornalisti a strumenti efficaci anche per il consumatore online. E’ importante imparare un modo ed una etiquette per la diffusione dei comunicati stampa, che non possono essere veline, ma tracce e guide ben costruite.
5 – Crowdsource
Possiamo anche chiamarli User Generated Content, meglio ancora in italiano corrente Contenuti Generati dagli Utenti. E’ una tattica che chiede aiuto alla rete per la soluzione di un particolare problema. La somma delle esperienze, delle soluzioni e delle idee proposte genera il miglior risultato.
Detto così è tutto facile e sembrerebbe obbedire al paradigma: chiedi e ti sarà dato.
Ma la realtà dei fatti non è così semplice e così rosea. Molti sono coloro che si sono schiantati alla ricerca del crowdsourcing. Occorrono idee chiare di partenza, briefing creativi e capacità di gestione di una community, poca improvvisazione e tanta capacità di discernimento.
6 – eBook
Contenuti interessanti ed argomenti relativi all’istruzione e alla formazione (come si fa, come si usa, cosa è meglio scegliere, come distinguere…) sono tipici argomenti che possono essere presentati sotto forma di ebook scaricabile. Si offre competenza ed assistenza, si costruisce credibilità, in cambio dell’autorizzazione ad essere contattati periodicamente.
7 – eMail
Dare ai contatti, dopo il loro assenso a ricevere, informazioni periodiche utili, notizie e collegamenti a pagine web. Se ben usate le email hanno un tasso di conversione migliore di molte altre tattiche di marketing online.
8 – Immagini ed infografica.
Il luogo comune è che un’immagine vale più di cento parole, ma spesso una parola ha più forza di 100 immagini. Un infografico è un’immagine associata ad un testo descrittivo con un grande impatto comunicativo. Realizzare buoni infografici ha spesso un buon contenuto virale perché viene rapidamente ripubblicato e condiviso.
9 – Micrositi.
I micrositi (microsites) sono siti web dedicati a specifiche campagne, landing page, promozioni o per servire come centri di diffusione di specifici contenuti che non sono adatti al sito web o al blog.
10 – Mobile content.
Se Internet è nelle tasche del consumatore, va previsto anche una diffusione specifica di contenuti adatti ad essere letti ed interpretati dagli strumenti di maggior uso. Pensa quindi ad un utente mobile che usa tablets e smartphone.
11 – Podcast.
Uno strumento a volte sottovalutato, ma utile per la distribuzione di contenuti video oppure audio secondo un calendario prestabilito. Penso a forme di istruzione ed assistenza, come si fa (do it yourself)…
12 – Real world event
Gli eventi nel mondo reale come conferenze, incontri, fiere di settore sono uno strumento fondamentale per la creazione di una narrazione aziendale coerente ed interessante. Pensa alla diffusione dei contenuti prima dell’evento, alle interviste durante l’evento e alla narrazione dopo l’evento e a tutto quello che può essere collegato.
Ma anche corsi ed istruzioni organizzati in azienda per un pubblico selezionato oppure di semplici appassionati ad un tema, cucina, arredamento, fai da te, ecc.
13 – Redazionali.
Contenuti intesi come pubblicità, ma strutturati come notizie o articoli. I video di informazioni commerciali si chiamano informercials
14 – Research & Surveys
Ricerche e sondaggi producono statistiche e grafici che sono un boccone ghiotto per il pubblico che si appassiona ai dati. Bisogna leggerli e presentarli bene e sono argomenti da usare in abbinamento con molte delle tattiche qui descritte.
15 – Riviste e stampa.
Tutti a dire che la stampa è morta e non serve più, ma la buona carta sopravvive ed è utile perché rimane sempre in vista. Non solo i cataloghi, che possono avere mille declinazioni utili, ma anche argomenti di settore: pensa ad esempio al lifestyle nell’arredamento.
16 – Social content.
Sotto il nome di contenuto sociale ci sono i contenuti che vengono esplicitamente creati per Facebook, LinkedIn, Twitter che hanno formati diversi, ma impattano in modo significativo nella conoscenza del brand e nel processo di trasformazione di occasionali visitatori in clienti interessati.
17 – Video.
I video sono uno strumento potentissimo per diffondere contenuti, referenziare prodotti, istruire e per innalzare il valore del tuo brand.
18 – Virtual conference.
Una conferenza online aggrega contenuti diversi e incorpora tattiche diverse, dalle promozioni, alle presentazioni di prodotti, alle istruzioni d’uso e che ispira anche molti scambi sociali.
19 – Webinars
Un webinar è una conferenza audio combinata con la presentazione di diapositive, domande e risposte in diretta, chat online, che può essere registrata per essere successivamente diffusa anche tra chi non ha partecipato in diretta.
20 – Wiki
Wiki è creare risorse condivise tra una comunità di partecipanti che collaborano alla produzione e diffusione delle risorse. Ancora più importante, è quando una comunità di interesse ha l’opportunità di contribuire allo sviluppo di una risorsa important e questo contributo è adeguatamente riconosciuto. Non si improvvisa nulla, pena il disastro.
21 – White paper.
Un documento in formato digitale che approfondisce un argomento specifico può essere uno strumento molto utile per informare e per convincere i visitatori a chiedere maggiori informazioni, oppure per essere riconosciuti come autentiche autorità in un campo specifico.