1 – Riduzione dei consumi
I consumatori rispondono al momento sociale. Ed il momento consiglia una modifica dei comportamenti.
Molto interessante l’analisi fatta da INDICOD-ECR sulla variazione di produttività dei punti vendita, con un incremento del 8% nel settore discount ed una diminuzione del 3% nei supermercati. Cause esogene ed endogene, possibilità di miglioramento e modifiche stabili, sono oggetto di indagine. Ma è un fatto che i consumatori hanno spostato la loro attenzione.
Si può decidere di riparare le scarpe dello scorso anno, oppure di non girare con borse di una marca commerciale conosciuta. Rispetto all’esibizione del prodotto acquistato, la spesa è un’attività più segreta. Ed in questo aspetto anche più divertente.
2 – Acquisto dislessico
Compero o non compero ? Oso o mi trattengo ? Quando ai comunicati sulla ripresa economica (in corso? imminente?) si affiancano i dati sulla disoccupazione, come si comporta il consumatore ? Qual’è il vero barometro della salute economica ?
3 – I marchi privati
Il brand numero uno investe, innova, spende in ricerca, pubblicità e miglioramento del prodotto. Ma i brand numero 2, 3 e dietro ancora nella classifica, hanno già smesso di spendere ed innovare.
Cosa succede nello spazio che si inevitabilmente si crea ?
In questo vuoto si inseriscono con successo le Private Label
Il 16 dicembre 2009 MARK UP e POPAI Italia hanno organizzato la conferenza “Private Label italiane: aspettando il boom”, sul tema Marche Private. Non è più solamente: “ok, il prezzo è buono”; le Private Label stanno invadendo gli scaffali alimentari e gli stands dei negozi di abbigliamento. Sta succedendo anche nei grandi ecommerce, vedi Asos.com che da luogo di eccellenza di marchi più o meno noti si sta trasformando in ecommerce con prodotto di qualità a marchio privato.
E’ forse il momento di dire addio ai mezzi marchi ormai bolliti ?
4 – Spendere meglio, spendere bene
I consumatori stanno facendo molte valutazioni psicologiche su dove spendere il loro danaro. E’ meglio il prodotto di fine serie dell’anno scorso, oppure il nuovo prodotto appena uscito ? Dove possiamo spendere senza svenarci del tutto ?
E’ un cambiamento epocale, non un semplice allineamento alla situazione economica.
5 – Acquisto come investimento nel tempo
I consumatori sembrano optare per la qualità. Un prodotto che costi un po’ più in anticipo, che in definitiva valga la pena di usare, poter riparare e mettere a nuovo quando fosse il caso. Come a ricordarsi che ciò che rende davvero unico un paio di scarpe italiane di marca, non è la fibbia o il logo, ma la scelta del pellame, la lavorazione e la qualità. Forse è la prima volta che succede per molti consumatori.
Così si guardano un po’ di articoli di stampa, si leggono notizie sui blog, e torna l’importanza di avere un nuovo pezzo significativo per rinnovare il guardaroba passato. Uno, non molto di più.