Come tutti i confronti tra grandi rivali ci sono i pro ed i contro.
In Italia si può comprare su eBay e su Amazon, si può vendere su entrambi i marketplace.
I venditori italiani su eBay hanno sognato Amazon che li liberasse dalla tirannia di eBay. La realtà è che il mercato italiano dei marketplace appare al momento abbastanza ingessato, e gli attuali protagonisti (i venditori italiani) non hanno certo le dimensioni e l’assortimento dei loro corrispondenti inglesi e tedeschi. Nonostante questo si confrontano le esperienze possibili, si analizzano le diverse situazioni.
Ho provato a mettere in ordine alcune caratteristiche diverse tra eBay ed Amazon per capire le differenze:
Tariffe
Le opinioni per entrambi i marketplace sono convergenti: a nessuno piace pagare delle tariffe per vendere. Su eBay le tariffe variano a seconda della messa in vendita (asta o compralo subito) e del tipo di negozio. A queste si aggiungono le commissioni che trattiene PayPal, quando si usa il suo sistema di pagamento.
Amazon raccoglie il pagamento del cliente e lo deposita nel conto corrente del venditore al netto delle tariffe: il salasso sembra solo meno pesante.
Tariffe: pari
Formato di vendita: Asta o Prezzo Fisso
Ebay nasce con il prodotto proposto in vendita all’asta. Amazon ha puntato sempre sul prezzo fisso. Per i prodotti legati al collezionismo e per i pezzi unici ed irripetibili, l’asta è forse il sistema ancora migliore.
Il fatto è che eBay ha ormai molti negozianti che trasferiscono sul marketplace la merce dei loro negozi e vendono a prezzo fisso. Quando poi si tratta di fine serie, prodotti di stock, giacenze di magazzino, il prezzo fisso (ed un basso prezzo fisso) è preferito dal consumatore.
Amazon è in una posizione decisamente dominante per quanto riguarda il prezzo fisso. EBay combatte con la voglia di affossare le aste e la tentazione contraria, sicché non si capisce bene la sua direzione di marcia. Ormai l’80% delle merci proposte su eBay sono vendute a prezzo fisso ed il meccanismo delle aste può essere usato per aumentare la visibilità dei prodotti. Alcune particolari categorie, come i prodotti di collezionismo, hanno ancora nella vendita all’asta un buon motivo di interesse.
La scelta la fa il consumatore. Ed oggi, in molti mercati dove Amazon si confronta con eBay, il vantaggio sul prezzo fisso è tutto di Amazon
Asta: eBay
Prezzo fisso: Amazon
Community
I venditori e compratori di ebay formano uno strano connubio, molto conflittuale. Le transazioni su eBay sono lunghe e spesso verbose, per colpa sia dei compratori, ma molto dei venditori. Il cliente di Amazon si aspetta un grande servizio e si fida molto del venditore. Su eBay i venditori dovrebbero imparare a non mettere ostacoli e paletti continui ai clienti, non usare toni intimidatori (non accetto paypal, non accetto commenti negativi…).
Di fatto, l’acquisto su eBay è spesso lungo e tedioso, molto più veloce su Amazon.
Community: Amazon
Feedback
Ebay ed Amazon hanno entrambi un sistema di feedback reciproco. I compratori possono lasciare feedback positivi e negativi, ed i venditori possono lasciare solo feedback positivi o non lasciarne affatto. Ebay ha però investito molto nel feedback. Il cliente di Amazon sorvola sul feedback del venditore e si sente garantito da Amazon A-Z. Il venditore eBay teme una eccessiva penalizzazione per un feedback negativo. Amazon non “abbassa” i venditori in funzione del feedback, eBay mette un punteggio minimo molto vicino all’eccellenza. E’ comunque vero che la politica di feedback di eBay non soddisfa i venditori e spesso nemmeno garantisce i clienti.
Feedback: Amazon (soprattutto per i venditori)
Stabilità
Cambiare costa. I venditori sviluppano strategie e tecniche di vendita ed ogni cambiamento costringe a rivedere tutto, con perdita di danaro. Amazon non ha mai fatto grandi modifiche. Dal 2008 su eBay sembra di essere sulle montagne russe: feedback, tariffe, risultati di ricerca, Best Match, valutazione dettagliata del venditore, stelline, inserzioni multiple, senza contare quelle che verranno. I venditori si sentono fortemente colpiti sia in modo effettivo che percepito.Nell’ultimo paio di anni eBay ha stabilizzato i suoi cambiamenti ed è anche cambiata la composizione dei venditori. Sono molti di più, rispetto a qualche anno precedente, i grandi venditori molto ben organizzati sulla piattaforma.
Stabilità: Amazon
Branding online
Amazon non permette ai venditori di contattare i clienti, né di fare qualsiasi azione di marketing. Ebay consente di personalizzare la pagina IO e di linkarla anche ad un proprio ecommerce esterno ad eBay (certo, non ad un concorrente di eBay). C’è però l’impressione che qualcosa stia cambiando. Sarà la minore indicizzazione dei prodotti eBay su Google, sarà che non ci sono più i feed rss del negozio eBay, fatto è che anche eBay sembra orientarsi meno verso l’esterno.
Branding online: pari
Foto
I venditori eBay devono lavorare molto con le foto, scattarle, ottimizzarle, metterci un watermark, metterle online…
Amazon è differente. Per ogni articolo che sia ripetuto e disponibile si usano le stesse foto e la stessa descrizione. La foto usata per prima ad identificareun prodotto è poi la foto di tutti. Su eBay i venditori non accettano che altri usino le loro foto e cercano quindi di distinguersi gli uni dagli altri.
Su Amazon il cliente sa che la foto è solo indicativa e moltissimi articoli hanno una ed una sola foto disponibile. Anche in questo caso non è ben chiaro se questo modello potrebbe essere adottato su eBay, oppure se eBay manterrà una propria personalizzazione.
La nuova policy sulle foto di eBay prevede foto di grandi dimensioni, almeno 1000 px su un lato, fondo bianco, nessuna personalizzazione. E’ concesso solo un leggero watermark, ma la parola d’ordine è uniformità delle foto e maggior potere di scelta del cliente finale.
Foto: personalizzazione eBay, facilità di gestione Amazon pari
Metodi di pagamento
I venditori su Amazon usano Amazon payments. Amazon raccoglie il pagamento, lo deposita due volte al mese sul conto corrente del venditore al netto delle tariffe e se Amazon non raccoglie il pagamento, l’oggetto non è venduto e viene rimesso automaticamente in vendita. Il venditore su Amazon non deve spedire fatture, richieste di pagamento, solleciti, tracking della spedizione.
Su eBay la gestione è molto diversa. I pagamenti sono vari, dal contrassegno, al bonifico, al vaglia postale, a Paypal (il pagamento preferito da eBay). Il venditore deve gestire tutto il post vendita, la comunicazione, l’incasso, la spedizione e le richieste del cliente.
Su PayPal le opinioni sono contrastanti.
Personalmente lo ritengo il miglior mezzo di pagamento e lo dimostra la crescita costante e la penetrazione di mercato. PayPal ha anche altri progetti, tra cui la fornitura di identità digitale e lo ritengo indispensabile in un ecommerce. Capisco però il fastidio nel pagare tariffe, soprattutto quando il prezzo medio di vendita è basso.
Pagamenti: Amazon per la facilità di gestione, eBay per un progetto di lungo respiro
Diritto di recesso e politiche di reso. Garanzia Amazon
I venditori eBay dovrebbero sapere che Amazon A-Z, il sistema di garanzia di Amazon, impone il diritto di recesso per 90 giorni e che vale anche in caso di prodotto non conforme alla descrizione. Poiché i soldi sono in mano di Amazon e la questione sta nelle norme contrattuali, non c’è verso di sottrarsi. Il venditore eBay deve invece combattere una disputa con il cliente che potrebbe tradursi in un feedback negativo. Se il pagamento è avvenuto con PayPal si apre anche una disputa con PayPal che agisce in recesso sul venditore.
Diciamo che su Amazon il cliente ha sempre ragione immediatamente, su eBay il cliente ha ragione ma la soluzione si trascina nel tempo. Vista con l’occhio del cliente Amazon è migliore. Il venditore potrebbe pensarla diversamente.
Ma nel nostro mondo vince il cliente.
Spedizioni
Le differenze sono sostanziali.
Amazon impone un “credito” per le spese di spedizione e fissa un tetto massimo per ogni categoria, senza riguardo al metodo di spedizione. Il credito non copre le spese di spedizione, ma è invalicabile.
Ebay consente di mettere spese di spedizione, invitando ad essere “ragionevoli” e al tempo stesso premia in visibilità gli oggetti con spese di spedizione gratuita. E’ certo che il venditore preferisce avere il controllo sulle spese di spedizione, ma è anche vero che il cliente si sente sicuro se sa che queste sono uniformi tra i venditori.
Difficile dire cosa sia meglio.
E’ però sicuro che bisognerebbe fuggire da venditori con spese di spedizioni assurde e chiaramente esagerate.
Conclusioni
Senza dubbio eBay è meglio per alcuni prodotti ed Amazon per altri. Dove esistono ambedue le possibilità si nota un grande spirito di appartenenza. Venditori e clienti di eBay possono non essere venditori e clienti di Amazon, per una sorta di astio recondito e reciproco. Va detto che non esiste incompatibilità tra gli articoli in vendita, ma che i clienti potrebbero essere molto diversi.
Se sei un venditore e e sei fortemente critico su eBay, leggi il regolamento di Amazon e probabilmente ti passa. Ma a volte è vero anche il contrario.
Che piaccia o no, sembra che il modello cui tende eBay sia una sorta di “amazonificazione” e piaccia o no l’onda del futuro è per una maggiore uniformità dello stile di vendita e di presentazione sui marketplace.