Non voglio fare trattati, dare definizioni inutili, oppure ridurre tutto ad un unico denominatore.
Naturalmente il marketing B2B è una cosa, ed è diverso dal B2C.
Piccole e medie aziende hanno esigenze diverse dalle grandi aziende, e di potrebbero elencare decine di differenze.
Il fatto è che spesso mi trovo di fronte ad obiezioni e a pregiudizi, ed ad una percezione molto soggettiva di quello che potrebbe essere marketing (e web marketing)
- Alcuni imprenditori pensano che sia solo la pubblicità
- Altri pensano che riguardi gli studi di mercato su scala troppo vasta per essere interessante per la loro impresa
- Altri ancora credono che siano trucchi ed inganni usati per vendere di più.
Una definizione comune
Marketing comprende tutte le attività volte a creare valore per l’acquirente di un prodotto / servizio in modo che possa essere venduto più facilmente, o in numero maggiore di occasioni.
E’ sicuramente una definizione semplificata, ma in sostanza di questo si tratta.
Agisce sempre, anche ad insaputa dell’azienda
Infatti, da tempo immemorabile, per vendere
- scegli un prodotto
- stabilisci un prezzo
- lo rendi accessibile alle persone
- ti fai conoscere dai potenziali visitatori
- cerchi di trasformare visitatori in clienti
C’è bisogno di struttura, di comprensione e di pragmatismo
Bisogna fare molto con risorse a volte scarse, avere una buona dose di creatività, impegnarsi in un lavoro faticoso più di quanto uno immagini leggendo i libri.
E’ così anche per il web marketing
Un mix di ottimizzazione, una spruzzata di social, per condire poche cose che danno anche pochi frutti.
Immaginare un modello di business prima di una interfaccia grafica
Prima di pensare al prodotto Internet è forse il caso di pensare alla strategia di business. La ricerca di un modello di business e di una solida offerta è oggi la principale preoccupazione delle imprese. La comprensione è che nell’attuale situazione abbiamo di fronte più individui che mercati, con persone che sono molto informate e più esigenti.
La conseguenza è che le imprese devono accettare di testare, e di rimettere in gioco le loro decisioni, con la considerazione che questi processi che sembrano accadere solo sul web, in realtà mettono in discussione l’intera costruzione di valore dell’impresa, anche nella distribuzione tradizionale.
Gestione del brand, gestione della reputazione, conversione dei clienti, hanno bisogno dell’apporto di un forte valore aggiunto. Più ancora che nell’economia tradizionale conta la forza dell’offerta e della proposizione di valore.
La logica multicanale
Sono ormai i clienti che ormai decidono se e quando entrare in contatto con una marca, ed è chiaro quindi alle imprese che un solo canale non basta.
- Un buon messaggio
- una buona offerta
- indirizzata alla persona giusta
- nel momento giusto
- attraverso il miglior canale distributivo
Certo che i dati sono scarsi per aver sempre la certezza della scelta del canale più opportuno. Ed è per questo che è interessante comprendere le questioni connesse con le integrazioni delle varie azioni di marketing intraprese, i dati di valutazione e la conoscenza del cliente finale. L’obiettivo importante è tenere in mano e guidare le azioni dopo aver raccolto ogni informazione necessaria.
O meglio ancora:
passare da una modalità 80% di azione 20% di riflessione, ad una 80% di riflessione e 20% di azione, per avere il 100% di risultati.