Sul web parte la polemica ogni volta che entra in scena un esempio di contenuto a pagamento o di competenza da pagare.
La polemica si trova nei forum dei marketplace, nelle discussioni tra venditori. Mi riferisco a ebooks che non sono gratuiti, a corsi di formazione, webinar online. Oppure la richiesta di consultare, consigliare, riferire su un argomento, analizzare un progetto, dare un parere ben motivato.
C’è una tonnellata di informazioni gratuite sul web, ed è quindi normale che ci sia la speranza che le cose si trovano su internet non debbano mai costare nulla .
Ci sono almeno TRE ragioni per pagare contenuti di qualità.
1. L’esperienza richiede investimenti
Ciò che si sa non arriva mai per caso. Che si tratti di istruzione, di formazione o di apprendimento in trincea, hai pagato per la tua formazione. Hai pagato nel tempo, nello sforzo, ed anche in denaro. La roba che è nella tua testa e la pratica, l’esperienza tangibile che hai accumulato negli anni. Tutto questo è costato sforzi e danaro. E continua a costare, se sei così curioso da continuare ad apprendere e a non limitare la tua esperienza.
I datori di lavoro pagano la competenza sotto forma di un salario. Il pubblico dei lettori paga per libri scritti da persone che raccontano la loro esperienza o conoscenza. L’iscrizione all’ università costa denaro. E si può discutere a lungo su come determinare il valore dell’apprendimento e come filtrare la conoscenza. Ma resta il fatto che trasmettere l’esperienza e la conoscenza è un lavoro, e quelli che fanno questo lavoro hanno certamente buoni motivi per mettere un prezzo sulla loro competenza.
2. La concretezza è un Valore
Produrre un evento costa soldi. Curare le idee, organizzarle in informazione e contenuti richiede tempo ed una certa dose di talento. Pensare prima e costruire poi un prodotto tangibile, come pure servizi precisi, richiede tempo, materiali e costi de gestione. Così come fare ricerca per combinare e presentare informazioni e competenze, anche attraverso un particolare lente di lettura, ha un costo e può essere utile.
3. Gli errori costano
Spesso l’esperienza è solo la coazione a ripetere sempre lo stesso errore. “L’ho già fatto, non ci cado più” è la premessa sicura per rifare lo stesso sbaglio.
Il precedente non è sempre una prova. Un caso di studio o una esperienza di altri può aiutare a districarsi in una situazione difficile. Beneficiare del fatto che qualcuno ha deciso di sporcarsi le mani per primo e trasmettere la sua esperienza, anche questo è un valore.
Molte volte, devo quindi pagare per l’esperienza di qualcuno o per la sua conoscenza perché sto già pagando per gli errori sto facendo. Posso abbreviare la mia curva di apprendimento e aggiungere la loro esperienza per le mie idee.
Il valore è senza dubbio negli occhi di chi guarda.
Solo tu puoi decidere se è una buona cosa spendere soldi per imparare qualcosa di nuovo. Certo che in un qualsiasi business bisogna discernere tra i buoni investimenti e gli elisir che promettono miracoli, ma questo fa parte del bagaglio minimo di chi vuole crescere nella propria attività.
Pensi che sia sbagliato pagare ? Semplicemente fai a meno.
ma questo non significa che l’idea di far pagare qualcosa sia fuori linea . Ci sarà sempre una grande quantità di informazioni preziose, utili, veramente utili, disponibili per le persone che sono gratuite ed altre che costano pochi euro ad accesso. Sta a te riconoscere le informazioni e la conoscenza di valore, ed assumerla come una competenza che accresce la tua attività ed arricchisce il tuo business.