Per il New Yorker Malcom Gladwell ha scritto un ottimo articolo sulle differenze tra attivismo online e attivismo reale. Il titolo è: Piccolo Cambiamento, perché la rivoluzione non può essere twitterata dove si mostrano i confini e le differenze tra le reti di organizzazioni e le tradizionali strutture gerarchiche.
Malcom Gladwell usa la storia politica degli Stati Uniti per la sua dimostrazione.
Lunedi, 1 febbraio 1960, verso le 16.30, quattro studenti erano seduti al bancone del Woolworth’s, un bar nel centro di Greensboro, North Carolina. Quattro studenti del primo anno, neri, di un college per neri nelle vicinanze della città. Ezell Blair chiese alla cameriera una tazza di caffè.
“Qui non serviamo persone di colore”, fu la risposta.
Per mostrare la loro protesta, i quattro studenti decisero di non muoversi fino a quando il bar non avesse chiuso, ed annunciarono che sarebbe tornati il giorno dopo.
- Il giorno successivo, 31 manifestanti si raccolsero davanti al caffè, per lo più studenti dello stesso dormitorio dei primi quattro. Gli studenti si misero al fare ordinazioni al banco, in attesa di essere serviti.
- Il mercoledì successivo il numero dei manifestanti era di 80.
- Il giovedì crebbero a 300, con anche tre ragazze bianche.
- Il sabato, 600 persone parteciparono ad un sit-in.
- Il lunedì seguente, il sit-in si era diffusa a Winston-Salem e Durham, a diversi chilometri di distanza.
- In seguito gli studenti di Charlotte e Raleigh aderirono al movimento.
- Il giovedi ed il venerdì, la manifestazione superò i confini dello stato.
- Alla fine del mese, ci furono sit-in in tutto il sud degli Stati Uniti. Per lo storico Michael Walzer, era come una febbre.
Circa 70.000 studenti parteciparono a questo movimento. Migliaia di loro furono arrestati e questi eventi segnarono l’inizio della “guerra civile” dei diritti civili che percorse (ed incendiò) gli Stati Uniti per un decennio.
E così, senza email, senza Sms, senza Facebook o Twitter
Malcon Gladwell ironizza
Il mondo, ci viene detto, è nel bel mezzo di una rivoluzione. I nuovi strumenti di social media reinventano l’ attivismo sociale. Con Facebook e Twitter, il tradizionale rapporto tra autorità politica e di volontà popolare è in frantumi. Questi strumenti consentono di collaborare, coordinare e dare voce alle “preoccupazioni” delle persone.
Quando 10.000 manifestanti scesero in piazza in Moldova nel 2009 per protestare contro il governo comunista del paese, la loro azione fu soprannominata la “Rivoluzione Twitter”, perché Twitter sembra essere stato il mezzo con cui si raccolsero i manifestanti.
Sempre nel 2009 nel corso delle manifestazioni studentesche che scossero Teheran, il Dipartimento di Stato prese la decisione inusuale di chiedere a Twitter di sospendere la manutenzione programmata del sito, che lo avrebbe reso inaccessibile, con l’obiettivo dichiarato di dare la massima copertura dell’evento.
Anche a seguito di questo, alcune voci si sono ancora dichiarate proponendo la Rete al Nobel per la Pace …
Gli attivisti sono ora definiti dai loro strumenti più che dalle loro cause, dice Malcolm Gladwell.
Evgeny Mozorov un ricercatore di Stanford, è stato il più critico per il ruolo di Twitter nella rivoluzione moldava, in primo luogo perché sono pochissimi gli account Twitter in Moldavia. Anne Applebaum nel Washington Post, suggerisce che la protesta potrebbe essere stata messa in scena dal governo.
Nel caso iraniano, non vi era nessuna rivoluzione Twitter in Iran: lo spiega Golnaz Esfandiari su Foreign Policy.
Blogger famosi come Andrew Sullivan, che hanno difeso il ruolo dei social media in Iran, hanno frainteso la situazione. Gli occidentali hanno trasmesso tweets in inglese con il tag # iranelection senza che nessuno si chiedesse perché le persone stavano cercando di coordinare gli eventi in una lingua diversa dal persiano.
Gli innovatori tendono ad essere solipsistici” dice sempre Malcolm Gladwell. “Essi spesso vogliono stipare tutti i fatti niei loro nuovi modelli.”
I progressi della tecnologia di comunicazione in questo momento fanno sembrare che la comunicazione non abbia avuto storia, che non esistesse comunicazione prima della televisione e prima di Internet, propagando un eccessivo entusiasmo per i social media.
I legami deboli raramente conducono all’attivismo ad alto rischio
Le piattaforme dei social media sono costruite attorno agli anelli deboli. Grazie a Twitter puoi seguire (o essere seguito) da persone che non hai mai incontrato. Facebook è uno strumento per gestire efficacemente la tua conoscenza, per tenersi in contatto con persone con cui non saresti mai rimasto in contatto. Puoi quindi avere un migliaio di “amici” su Facebook, più di quanti tu abbia mai avuto nella vita reale. Per molti versi una cosa meravigliosa.
La nostra conoscenza – non i nostri amici – sono la nostra più grande fonte di nuove idee e informazioni. Internet ci permette di sfruttare la potenza di questi tipi di connessioni remote con efficienza meravigliosa. Ma, dice Malcolm Gladwell, i legami deboli raramente portano ad attivismo ad alto rischio …
I legami tra i quattro studenti di Greensboro erano molto forti, così come molto forti erano i legami tra i loro oppositori e forte la concatenazione di eventi che portarono all’esplosione della rivolta che poi si estese in molte città e Stati americani.
Le campagne di successo su Facebook devono avere come base il fatto di non chiedere troppo: si veda la campagna per la raccolta di midollo osseo compatibile, raccontata dal libro e dal blog The Dragonfly effect.
Dice Gladwell: Gli evangelisti dei social media non sembra comprendere questa distinzione: essi sembrano credere che un amico di Facebook sia lo stesso che un vero amico e che portare la sua firma su un registro di donatori di midollo osseo nella Silicon Valley possa essere lo stesso attivismo che raccolse 4 studenti ad un tavolo di ristorante a Greensboro, nel 1960….
I social network sono efficaci per aumentare la partecipazione delle persone al più basso livello di motivazione che la partecipazione richiede. La pagina di Facebook per salvare il Darfur ha raccolto 1,2 milioni di soci che hanno dato una media di 9 centesimi l’uno per la causa. Un’altra agenzia per il Darfur ha raccolto 22.000 iscritti con una media di 35 centesimi.Contribuire a salvare il Darfur ha raccolto 2.797 iscritti che hanno versato in media 15 centesimi…
In altre parole, l’attivismo su Facebook non riesce a motivare le persone a fare un sacrificio reale, ma le incoraggia a fare le cose che le persone fanno quando non sono abbastanza motivate a fare un vero e proprio sacrificio.
Di fronte alle regole, al processo e alle gerarchie, le reti non possono fare tutto
Anche se è stato spesso descritto come una febbre, il movimento dei diritti civili in Us è stato più simile ad una campagna militare con diversi protagonisti e molta organizzazione, con rischi notevoli, precisione di movimento e disciplina.
Sempre Gladwell: in contrasto con le gerarchie, con le loro norme e procedure, le reti non sono controllate da una singola autorità centrale. Le decisioni vengono prese per consenso, e il legame che lega le persone del gruppo è molto basso.
…Ci sono un sacco di cose, tuttavia, che le reti non fanno bene. Se le imprese possono utilizzare una rete per organizzare le loro centinaia di fornitori, hanno difficoltà a utilizzarlo per progettare auto per esempio….
Dato che le reti non hanno un sistema centralizzato, una struttura di gestione e chiare linee di autorità, hanno difficoltà a raggiungere un consenso reale e gli obiettivi fissati. Non possono pensare in modo strategico, sono cronicamente esposte a conflitti ed errori. Come fare scelte difficili di tattica o di strategia, in cui tutti hanno pari importanza ? “
Gli svantaggi delle reti hanno poca importanza se la struttura non è interessata al cambiamento sistemico o non ha bisogno di pensare in maniera strategica. Ma se vuole essere uno strumento potente e organizzato, deve esserci una gerarchia, dice Gladwell. Il boicottaggio degli autobus di Montgomery richiedeva la partecipazione di decine di migliaia di persone che usavano i mezzi pubblici per recarsi al lavoro ogni giorno.
Durò un lungo anno.
Per convincere le persone a rimanere fedeli alla causa, gli organizzatori del boicottaggio convinsero le Chiese nere a lavorare per mantenere alto il morale delle persone ed organizzarono unn servizio di trasporto comune alternativo su auto con una struttura para-militare.
Anche se basato sul sit-in, il boicottaggio, la non violenza, il movimento dei diritti civili aveva bisogno di una grande organizzazione gerarchica e Malcom Gladwell ironizza dicendo che mai il rev. Martin Luther King avrebbe pensato ad un wiky-boycott a Montogmery.
Conclusioni ?
Di fronte alla continua e persistente esagerazione sul “mondo nuovo” che si apre con i social media, non posso che essere d’accordo con Gladwell quando punta il dito contro gli eccessi dei proseliti dei social media, ed avvertire il senso profondo di fastidio alla continua evocazione di scenari irrealistici.
C”è però da ricordare che l’attivismo convenzionale a volte è molto migliorato dagli strumenti digitali e che la partecipazione digitale in alcune società può comportare gli stessi rischi della partecipazione fisica.
In altre parole, l’attivismo digitale da solo è abbastanza inutile, ma l’uso di strumenti digitali può rendere l’attivismo tradizionale infinitamente più forte.
Il citizen journalism (ed i blogger) non hanno eliminato la necessità del giornalismo professionale, anche se per la stampa e per i media, le nuove relazioni, la nuova produzione e diffusione delle notizie stanno cambiando il modo in cui si organizzano, si valutano, oltre che gli effetti che producono su tutti noi.
Infine, è sbagliato pensare che i rapporti con le reti e le gerarchie siano reciprocamente esclusivi.
Le reti possono essere potenti strumenti per le gerarchie, mentre le reti stesse non sono mai completamente piatte. Possono avere nodi che prendono decisioni, pianificano azioni. Le strutture di rete sono in se stesse le loro gerarchie.
In ogni caso, meno enfasi sulle rivoluzioni in atto e più piedi nella realtà.
photo credit: AmericanHistory