E’ difficile districarsi in quello che succede nella distribuzione per capire le linee di tendenza.
Da una parte c’è la pressione dei consumatori che cercano prodotti a prezzo interessante e che si orientano in tutte le direzioni per soddisfare la loro domanda. Dall’altra produttori e rivenditori cercano di ottenere il massimo profitto dai loro investimenti e vogliono utilizzare le nuove forme di commercio per acquisire la migliore posizione.
Per altro produttori e rivenditori hanno alcuni interessi comuni, come la difesa della profittabilità della loro impresa, ma tattiche e strategie divergenti.
Per esempio eBay incoraggia da tempo i rivenditori più grandi ad usare il loro sito per vendere beni nuovi. È stato anche suggerito che si sta lavorando verso un sito di acquisto immediato e che alla fine si sarebbe affossato quasi del tutto il modello di aste online. Solo pochi addetti ai lavori di alto livello sono in grado di dire se questa è la vera intenzione, ma è certamente possibile che sia così.
Tuttavia, sembra che questi piani possono essere avere un intoppo in Europa, oppure che abbiano uno sviluppo diverso.
Ci sono molti produttori che si oppongono al fatto che i loro prodotti siano offerti on-line a prezzi scontati. Diverse imprese, come gli orologi Citizen e alcune delle principali aziende di eletrodomestici si rifiutano di fornire i venditori on-line.
Sta succedendo che alcuni produttori permettono che i loro oggetti siano venduti on-line solo al prezzo standard raccomandato al dettaglio. Qualsiasi rivenditore che ignora questa raccomandazione potrebbe non essere più fornito di merci dal produttore. EBay, per esempio, sostiene che i produttori sono impegnati in queste pratiche solo per proteggere i prezzi più alti.
Tuttavia, questa reazione era inevitabile se si guardano i fatti. I rivenditori tradizionali hanno spese molto alte, sotto forma di affitto e retribuzioni del personale. Molti rivenditori online non richiedono locali costosi e pur non essendo delle attività prive di investimenti e costi cospicui, non hanno certo i costi associati alla gestione di un grande magazzino. Come risultato si può lavorare su un margine di profitto più basso rispetto alla distribuzione tradizionale ed avere un minore prezzo di vendita al pubblico.
Per superare i loro problemi strutturali molti dettaglianti tradizionali hanno lanciato la loro attività online. Vedono questo come un modo per aumentare le loro vendite, con un costo minimo per le vendite aumentate e così possono competere con i venditori online puri.
Come conseguenza, si sta facendo molto difficile la competizione per alcune aziende tradizionali in quanto i clienti, visitano i loro negozi per vedere i prodotti, per poi comperarli online.
Se questa tendenza prosegue nel tempo potrebbe portare ad un cambio totale della distribuzione tradizionale per come la conosciamo fino ad oggi.
Per coloro che sono sopravvisuti alle crescente concorrenza di parchi commerciali ed outlet, la vita può farsi ancora più dura se non ottengono il sostegno di molti produttori.
Attualmente non ci sono i piani della Commissione europea per consentire il blocco delle vendite on-line da parte dei rivenditori che non hanno un negozio fisico. Inoltre i produttori vorrebbero poter fissare il prezzo dei nuovi articoli per i primi due anni dopo il lancio, ed anche questa normativa potrebbe avere gravi conseguenze per molte aziende.
Nemmeno è detto che la fissazione del prezzo minimo di vendita per periodi determinati sia in grado di smuovere i consumatori dalla loro ricerca principale, la massima soddisfazione al minor prezzo, oltre ad avere effetti anticompetitivi. E visto che il focus principale è sempre il consumatore finale ed il suo orizzonte, non è facile capire quale sarà poi la decisione ultima.
Per contro i produttori cercano comunque di organizzare la loro vendita, saltando dove possibile la tradizionale intermediazione commerciale.
Qualunque sia il risultato finale non vi è dubbio che per i rivenditori online di prodotti nuovi, siano essi piccoli o grandi, sono momenti di scelte difficili e di preoccupazioni crescenti.