Tutti noi abbiamo esperienza giornaliera di come cambia il mondo della distribuzione commerciale. Piccoli centri storici che perdono negozi, centri commerciali in difficoltà, gli stessi modelli consolidati sulla rete sottoposti a tensione. Per contro nuove opportunità e nuovi modelli guadagnano spazio.
Il “consumatore intelligente” non nasce con la crisi.
Trovare il giusto prodotto, l’acquisto intelligente, non è di per sé una novità. Nel 1997 un libro, oggi introvabile, intitolato “Smart Shopping : the Origins and Consequences of Price Savings” definiva la spesa intelligente come “l’atto di investire un considerevole sforzo per trovare e utilizzare le informazioni sulle promozioni al fine di realizzare risparmi sui costi.”
Questo stesso studio è alla base di due interessanti testi, disponibili in rete, citati in fondo a questo post.
Almeno 4 o 5 anni fa, prima della difficile situazione economica che stiamo vivendo, i consumatori ci hanno detto che c’era “troppo” di tutto. Troppa scelta aveva portato ad una confusione di parametri di riferimento e una minore leggibilità dell’offerta stessa. Bisognava passare attraverso il declino del potere d’acquisto che, per definizione, ostacola il desiderio di consumare.
L’acquisto è sempre un atto di piacere
A fronte della spinta a consumare di più, frenata dalla incapacità di farlo per la pressione della troppa offerta e della diminuzione del potere d’acquisto, la felicità ed il piacere di comperare si trova in altro: nella scoperta di una scelta esclusiva a basso costo, nella comparazione dei prezzi, nell’acquisto personalizzato, ecc.
La diffusione massiccia delle nuove tecnologie, i social network, il mobile, il social shopping, ha fortemente contribuito allo sviluppo di un nuovo comportamento. Nella loro ricerca di un acquisto soddisfacente i consumatori condonano la natura globale della crisi. E’ diventato un argomento di discussione quotidiana. Non vi è più un tabù da tacere ” noi cerchiamo i buoni affari “ soprattutto quando tutti, o quasi, i prezzi del mercato sono alti.
Nuove modalità di accesso ai prodotti
Qui si stanno incontrando alcune esigenze dei consumatori con alcune idee dei produttori, in particolare l’esigenza di rimuovere gli intermediari e di negoziare direttamente tra produttori e consumatori. Nel mondo della moda l’ecommerce non è più visto come uno strumento improprio e le aziende si organizzano al meglio.
Di più: il regolamento europeo 330/2010 è l’occasione per molti produttori per costruire delle linee guida e dei contratti di distribuzione selettiva molto più precisi ed efficaci che nel passato.
Ma ci sono alcune realtà in rete che mi sembrano davvero interessanti, presenti in Francia, Germania ed in Nord Europa, e che stanno anche arrivando in Italia come Groupon
Clubatcost, Gapwoo ed i gruppi di acquisto.
Il gruppo francese Orchestra con oltre 1000 negozi al mondo dedicati al bambino e all’infanzia, ha aperto Clubatcost.
- In cambio di un abbonamento annuale di 120 euro, i consumatori possono acquistare sul sito di abbigliamento a prezzi franco fabbrica, senza margine.
- Uno showroom ha appena aperto nel centro di Parigi consente di vedere e provare i vestiti in offerta.
Interessante anche tutto il movimento intorno ai gruppi d’acquisto. In Italia, pur presente, è ancora molto legato ad una prospettiva di tipo etico-politico che tende più a respingere che ad attrarre. Altrove, come su Gapwoo, il meccanismo si avvicina molto al mondo degli annunci.
Con Groupon finalmente disponibile anche in Italia, si apre il mercato enorme dell’annuncio local, dell’offerta e del coupons, di cui dovrebbero approfittare le aziende locali.
Sokoz, più avanti delle vendite private e con il brivido del gioco.
Nel gruppo degli iper-siti che lottano per prendersi i consumatori, arriva anche Sokoz con un meccanismo molto intrigante.
- Le vendite sono eventi programmati con 48 ore di anticipo.
- Nessuna domanda al venditore perché le vendite durano 10 minuti. In questo tipo di vendita, molti prodotti sono presentati uno dopo l’altro con una durata estremamente breve di 30 secondi.
- Durante questo tempo, il prezzo del prodotto scende fino a raggiungere il prezzo di riserva stabilito dal venditore.
- Prima di raggiungere il prezzo di riserva, l’utente può scegliere in qualsiasi momento ed acquistare al prezzo di vendita di sua scelta. Il primo cliente a scegliere sarà il primo e l’unico a vincere la vendita
- Qui c’è in un divertente principio di miscelazione, le aste inverse (dato che il calo dei prezzi), il tempo reale, la promessa di un prodotto unico perché possiamo immaginare che i prodotti venduti sono disponibili in più copie, e semplicemente saranno venduti in tempi diversi.
In tutti questi esempi il tema principale è la rincorsa all’offerta e al prezzo più basso. Ma è evidente che il mondo delle marche non può solo lavorare alla creazione di canali alternativi di distribuzione e per i servizi di vendite private. Queste sono state le risposte messe in campo perché erano rapide ed efficaci. Oggi il mondo della marca dovrebbe fare una profonda riflessione sul proprio marketing e rispondere alle strategie di acquisto dei consumatori in modo più sofisticato, e naturalmente, la risposta è più difficile da mettere in campo. Molte sono le cose interassanti ancora tutte da scoprire
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- Measuring second-hand shopping motives,antecedents and consequences del 2008
- Intergenerational perceptions of market cues among US apparel consumers del 2010
photo credit: miltedflower