Avere un marchio presente in Amazon Brand Registry non significa che puoi decidere chi mette in vendita i tuoi prodotti su Amazon, che rivendichi in modo immediato la titolarità dei diritti di proprietà intellettuale e che puoi accusare di falsificazione ogni altro venditore.
Perché queste affermazioni così nette, soprattutto la seconda?
Perché spesso si è visto molti marchi fuorviati nel credere di poter accusare di contraffazione ogni rivenditore che spunta sul loro elenco, in qualsiasi momento.
Qual è il modo corretto di utilizzare il registro del marchio?
È un errore credere di poter accusare chiunque di contraffazione solo per avere il marchio registrato su Amazon Brand Services.
Amazon Brand Registry è uno strumento messo a disposizione dei marchi registrati per accedere a servizi non altrimenti disponibili per i rivenditori che non sono titolari di marchi.
Il processo di verifica della titolarità del marchio parte dalla convalida dei dati di registrazione e consente ai marchi di elencare i loro prodotti, rivendicare le proprie schede, collegare le schede al brand, gestire gli Amazon Brand Store, i contenuti A+, le campagne Sponsored Brands e Sponsored Display, aver accesso a strumenti specifici di reporting.
L’associazione tra marchio registrato e venditore proprietario del marchio non è lo strumento che impedisce la vendita dei prodotti del marchio su Amazon, soprattutto tramite un addebito di contraffazione.
Errori comuni quando si utilizza Amazon Brand Registry
Sulla base della nostra esperienza, indichiamo questi errori.
1- Il brand affida la rappresentanza del marchio per uno o più marketplace ad un rivenditore e il rivenditore assume di aver un mandato per segnalare i concorrenti come venditori non legittimi.
2 – Un rivenditore, con un marchio registrato, associa un proprio codice EAN ad un prodotto generico e crede che l’associazione dell’EAN configuri un diritto ad essere l’unico rivenditore di questo prodotto.
C’è molta confusione.
Diversi titolari di brand credono di poter accusare chiunque di contraffazione senza fare un acquisto di prova e senza pensare alle potenziali conseguenze.
Girano anche informazioni parziali e contraddittorie che legittimano questi comportamenti che potrebbero portare a provvedimenti gravosi nei confronti degli account che accusano.
- Sospensione dell’account per false rivendicazioni di proprietà intellettuale (IP)
- Sospensione della possibilità di rivendicare la proprietà intellettuale.
- Revoca completa all’accesso a Brand Registry che vuol dire impossibilità di avere lo store Amazon e i contenuti A+
In tutti questi casi è possibile fare un appello per essere reintegrato nella gestione del marchio, ma l’appello va fatto correttamente, evitando tutta la confusione che si trova in giro se si presta attenzione alle letture e ai consigli approssimativi.
Non è una giustificazione affermare che un dipendente ha travisato i suoi compiti, segnalando tutti i venditori che ha trovato sotto il marchio dell’azienda.
Amazon Brand Registry non esiste per far rispettare gli accordi di distribuzione.
Molti venditori non hanno ben chiaro cosa sono
- gli accordi di distribuzione;
- la differenza tra distribuzione ordinaria e distribuzione selettiva;
- le condizioni generali di vendita nelle proposte di acquisto;
- le norme sul principio di esaurimento;
- le clausole vessatorie;
- gli elementi oggetto di proprietà intellettuale;
- la protezione dei segni distintivi;
- la differenza tra violazione del marchio, violazione del copyright, violazione del brevetto;
- la protezione del design;
- …
Molti non hanno ben chiaro il ruolo degli EAN, l’associazione e la differenza tra EAN e SKU, non sanno verificare un EAN.
Altrettanti hanno avviato processi di registrazione del marchio incompleti, quando non errati.
La conseguenza è il grande equivoco sul registro marche che viene utilizzato per segnalare preventivamente la contraffazione.
Bisogna avere la prova della contraffazione, fare un acquisto di prova, confermare che in realtà si tratta di contraffazione.
Stessa cosa per i copycat (le imitazioni pedisseque), le violazioni di design protetto, lo sviamento dei codici EAN.
Purtroppo non c’è, da nessuna parte su Amazon, un avviso che spiega che non dovresti comportarti in questo modo.
Inoltre Amazon, come tutte le grandi organizzazioni, soffre di applicazione incoerente.
È una questione molto umana e molto intrinseca alle organizzazioni e di cui bisogna tener sempre conto.
Cosa fa M101
Sulla base della nostra esperienza, crediamo che sia opportuno affidare alcuni processi cruciali nella vita delle organizzazioni, delle aziende e dei marchi, a figure professionalmente competenti e capaci.
Per questo motivo abbiamo creato una collaborazione importante con Carobene & Partners , oltre che con altri specialisti di protezione del design, tutela e deposito di marchi e brevetti, proprio per la competenza specifica nella gestione della Proprietà Intellettuale.
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