Brexit è un fatto e la fine del periodo di transizione è imminente.
Tu puoi essere
- un ecommerce che vende in UK,
- un venditore che utilizza i marketplace per vendere in UK,
- uno shop online localizzato in UK che vende in Europa,
Brexit condizionerà la tua attività commerciale.
È il momento di capire cosa significa Brexit per la tua attività, così da preparare una giusta strategia, illuminata dalle conoscenze corrette e dalle giuste impostazioni sulle regole da seguire.
In questo primo post esaminiamo lo stato attuale della Brexit e i diversi scenari che ti potranno coinvolgere.
Ci sono diversi passaggi, amministrativi e logistici, da prendere per gestire la transizione, qualunque essa sia.
Lo stato attuale della Brexit
A giugno 2016 in UK si è tenuto un referendum che ha sancito l’uscita dall’Unione Europea. Dopo ritardi e rinvii dal 31 gennaio 2020 è iniziato il periodo di transizione a seguito dell’accordo tra l’Unione Europea e il governo britannico.
Durante il periodo di transizione le cose sono rimaste come prima, con l’UK ancora parte dell’EU. In questi 11 mesi avrebbe dovuto esser negoziato un nuovo accordo così da consentire un passaggio morbido tra le parti. Ad oggi, si sta ancora negoziando un accordo per determinare le future relazioni commerciali per il 2021 e oltre.
In questi giorni, l’UK fa ancora parte dell’Unione Doganale e del Mercato Unico dell’UE.
Tuttavia, a partire dal 1 gennaio 2021 tutto dovrebbe cambiare.
Poiché i regolamenti futuri e gli accordi commerciali sono negoziati durante il periodo di transizione, sappiamo che se non ci fosse un accordo, il Regno Unito opererà come un qualsiasi paese non UE.
Il commercio tra l’Unione Europea e l’UK sarà regolato dalle norme del WTO.
L’accordo tra il Regno Unito e l’Unione Europea è stato raggiunto e firmato ed ora entrano in vigore le nuove norme che regoleranno gli scambi. A noi interessa tutto quello che riguarda la vendita online, la vendita su marketplace, il trasporto delle merci, il passaggio della nuova barriera doganale.
Gli effetti della Brexit
Cosa significa Brexit concretamente?
Attualmente il Regno Unito è il più grande mercato per il commercio elettronico d’Europa.
Si stima che fino al 70% dei compratori online europei e britannici saranno toccati dagli effetti e potrebbero comprare meno prodotto e servizi cross-border come risultato della Brexit.
Brexit vorrà dire accordi doganali più rigorosi per le merci che entreranno o usciranno dal Regno Unito. Alcuni prodotti potranno essere limitati e altri eliminati.
Aumenteranno i tempi di spedizione e consegna e così i costi connessi.
Con la fine della libera circolazione delle merci, i prodotti britannici saranno classificati come prodotti non UE sia che entrino o che escano dalla Gran Bretagna.
Questo significa
- la necessità di avere dichiarazioni doganali personalizzate, moduli da compilare, etichette da apporre sul contenuto delle spedizioni per il venditore e per il consumatore.
- Potranno esserci aumenti di tariffe come risultato del nuovo sistema di relazioni e entrambe le parti potrebbero applicare dazi e restrizioni.
- Anche la supply chain, la catena di rifornimento, potrebbe essere coinvolta e le conseguenze della Brexit si farebbero sentire sulle transazioni transfrontaliere.
Prepararsi e stare pronti
Che tu stia esportando o importando attraverso la Manica, è tempo di preparare la strategia più adatta.
Oltre ad essere una destinazione o una origine, i clienti del Regno Unito sono anche un hub di transito per gli articoli che entrano nell’UE dall’Asia e dall’America.
Bisogna cercare di ottenere due benefici:
- rendere la transizione di fine anno una operazione semplice per la tua azienda e i tuoi clienti;
- preparare la tua infrastruttura di spedizioni per poter lavorare con il resto del mondo non UE.
Tuttavia anche le migliori imprese possono avere problemi e intoppi ed è bene modificare le Condizioni Generali di Vendita e le Politiche di Reso, tenendo conto del cambio di situazione.
Procurati un Codice EORI
Il Codice Eori è la sigla di Economic Operator Registration and Identification.
Si tratta di un codice univoco di registrazione e identificazione dell’operatore economico, che viene assegnato nell’ambito della Comunità economica europea.
Per effettuare operazioni doganali è obbligatorio l’utilizzo dell’identificativo numerico EORI, valido su tutto il territorio comunitario.
Il Codice in Italia è rappresentato dal prefisso “IT”seguito dai numeri costituenti la partita IVA (per i soggetti IVA), dal codice fiscale di persona giuridica o dai primi 15 caratteri del C.F. per le persone fisiche.
Aggiorna il tuo backend
Assicurati che il tuo sistema di backend supporti il nuovo flusso di dati, si aggiorni automaticamente con i nuovi moduli necessari per vendere a clienti del Regno Unito e con le etichette di destinazione.
Verifica la presenza di nuovi caricamenti e aggiornamenti.
Con un backend che funziona senza problemi, la tua vetrina online sarà in grado di seguire le modifiche necessarie per vendere in UK.
Documenti commerciali
I documenti commerciali sono richiesti per tutte le spedizioni transfrontaliere e sono la base delle dichiarazioni doganali. Sono i documenti che applicano a tutte le spedizioni commerciali tra il Regno Unito, l’UE e le diverse destinazioni mondiali.
Sono obbligatorie le informazioni che descrivono il contenuto, incluso il valore.
Se prepari le tue spedizioni saranno necessarie le dichiarazioni doganali CN22 o CN23, i documenti doganali obbligatori che devono essere allegati ai pacchi destinati alla spedizione in paesi Extra UE.
Controlla i tuoi prodotti
Con nessuna libera circolazione delle merci, alcuni prodotti che hanno finora passato facilmente le frontiere, domani potrebbero richiedere nuove informazioni aggiuntive, oppure potrebbero essere regolati diversamente.
Gestisci le aspettative per i costi e i tempi di spedizione
Anche in questo caso, con la fine della libera circolazione delle merci, possono emergere costi doganali e altre tariffe quando si passa la frontiera UE-UK.
Una volta che sono chiari questi costi, comunica molto chiaramente con i tuoi clienti.
Ma prima ancora ragiona attentamente per capire chi dovrà assorbire questi costi: tu o il tuo cliente.
Dal 1 gennaio 2021 i tempi di consegna potrebbero cambiare.
- Assicurati che il tuo ecommerce rappresenti bene le merci, i prezzi richiesti, i costi accessori e i tempi di consegna stimati.
- Se il tuo cliente non fosse avvisato in anticipo dei costi accessori, alcuni dei quali non determinati da te, potrebbe rifiutare di ricevere la merce. Questo vorrà dire non solo un ritorno della merce al punto di partenza, ma anche l’aggravio per te dei costi di restituzione e di re-importazione in Italia.
Aggiorna la tua politica di recesso
Oggi le norme europee proteggono il consumatore consentendo di attivare il suo diritto al recesso entro 14 giorni dal ricevimento della merce. Questa norma non si applica per i prodotti venduti fuori dall’Eurozona e il Regno Unito sarà fuori dall’Eurozona dal 1 gennaio 2021.
Le aziende, che si trovino da una parte o l’altra della frontiera che separa UK e UE devono considerare attentamente questa nuova situazione per stabilire una nuova politica per i recessi e i ritorni.
Tienti pronto per la gestione IVA
Vendita B2C nel Regno Unito con spedizione diretta per valori fino a £ 15
Dal 1 gennaio 2021 per l’importazione di beni di consumo dall’esterno verso il Regno Unito è abrogata la franchigia che elimina l’IVA per le spedizioni di basso valore – tutte le spedizioni inferiori a £ 15 – LCVR Low Value Consignments Relief.
Questo è un punto importante perché quando un venditore dall’esterno dell’UE spediva merci verso il Regno Unito per un valore fino al massimo di £ 15, non era prevista l’IVA all’importazione.
Questo ha rappresentato un problema, soprattutto per la massiccia invasione di prodotti a prezzo di vendita molto basso dall’Estremo Oriente, che arrivavano in esenzione di IVA.
Dal 1 ° gennaio 2021, l’LVCR verrà abolito e tutti i venditori esteri, da qualsiasi paese spediscano, dovranno addebitare l’IVA su tali vendite.
Vendite B2C di merci spedite dall’estero fino a £ 135 di valore
L’IVA verrà raccolta sull’intero valore del prodotto dal punto di importazione al punto vendita.
Ciò significa che la merce passerà attraverso una procedura di sdoganamento accelerato e l’IVA verrà dichiarata e pagata periodicamente dal commerciante (o dal marketplace, nel caso di vendite agevolate dal marketplace).
L’HMRC – Her Majesty’s Revenue and Customs – sta introducendo un sistema in cui i venditori di beni fino a £ 135 di valore dovranno addebitare l’IVA a valle come un’attività comparabile nel Regno Unito. Tali importazioni non saranno più soggette all’IVA sulle importazioni.
Se le merci sono vendute tramite un Marketplace Online (OMP) come Amazon, eBay, ecc., il Marketplace Online sarà tenuto a riscuotere l’IVA e renderne conto a HMRC.
Vendite B2B di merci fino a £ 135 di valore
Per alcuni anni, l’HMRC ha cercato di attribuire ai Marketplace Online l’onere di garantire che l’IVA fosse correttamente addebitata. Ad esempio, il Fulfillment House Due Diligence Scheme, introdotto nell’aprile 2019, è stato progettato per contrastare le frodi in materia di IVA e dazi doganali da parte degli importatori esteri, assicurando che i magazzini del Regno Unito conservassero informazioni dettagliate sui loro clienti non UE.
Magazzini e merci localizzate in UK
Le modifiche hanno un impatto anche sui venditori stranieri che importano merci nel Regno Unito e vendono da un inventario presente nel Regno Unito.
Come in precedenza, la presenza fisica delle merci in un territorio determina la sua imponibilità ai fini IVA.
Se le merci vengono vendute tramite un Marketplace Online, il Marketplace Online sarà responsabile della contabilizzazione dell’IVA a valle sulle vendite di merci che si trovano nel Regno Unito presso il punto vendita.
Se il venditore estero vende direttamente al cliente dall’inventario situato nel Regno Unito, il venditore rimarrà obbligato a registrarsi e contabilizzare l’IVA britannica sulla vendita.
Vendite di merci superiori a £ 135 di valore
Se la spedizione ha un valore superiore a £ 135 il processo prevede che l’IVA e gli eventuali dazi doganali si applicheranno al confine senza l’obbligo di presentare periodiche dichiarazioni IVA.
Per le imprese registrate con partita IVA nel Regno Unito, potrebbe essere applicata una contabilità posticipata.
Come indicato da HRMC, la valutazione del metodo FOB verrà usata per determinare se la soglia di £ 135 è raggiunta o meno, il che significa che il valore imponibile sarà basato sul valore intrinseco, escluso il trasporto e il valore delle assicurazioni, a meno che non siano inclusi nel prezzo e non indicati separatamente in fattura, nonché ogni altra tassa e onere identificabile dall’autorità doganale da eventuali documenti pertinenti.
È importante tenere a mente che il valore di soglia di £ 135 si applica sul valore complessivo della spedizione, non su ogni singolo elemento che la componga.
Questo obbligo
- ricade sul venditore per le vendite non agevolate da un Marketplace Online;
- sul Marketplace Online laddove facilita la vendita e agisce così in qualità di presunto fornitore ai fini dell’IVA.
A questa prima parte facciamo seguire una seconda parte che riassume le più importanti modifiche alla gestione IVA, con esempi che riguardano gli ecommerce e la vendita su marketplace, così da avere un quadro completo della situazione.
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