La crisi del COVID-19 ha fatto crescere il numero degli acquisti online con una accelerazione che sta cambiando completamente il commercio. Il tema non è solo quanto sono cresciute in valore le vendite online, ma come sta cambiando il rapporto tra le persone e i loro consumi e tra le persone e i luoghi dove si fanno acquisti.
- Molte persone che non hanno mai fatto acquisti online hanno scoperto la comodità dello shopping online.
- Anche se l’acquisto online non sostituirà l’acquisto fisico, questa improvvisa crescita sarà ampiamente sostenuta nei mesi a venire.
- Tutti i clienti, i nuovi e i vecchi clienti online, sono oggi ancora più esigenti e cercano convenienza e qualità da casa.
È cambiato il commercio Diretto al Consumatore.
È cambiato in modo significativo il commercio D2C, diretto al consumatore.
Improvvisamente, molte aziende e brand si sono trovate tra febbraio e marzo con merci da consegnare e senza clienti (negozi) a cui consegnare.
La chiusura immediata e la quarantena imposta ha fatto scattare riflessi di preservazione e di autotutela. Molti negozianti, di fronte alla prospettiva di ritirare merci che avrebbero avuto difficoltà a vendere, hanno scelto la strada di fermare le consegne.
È stata una necessità di sopravvivenza per molti, che oggi li espone al bisogno di ripensare alle forniture e agli approvvigionamenti.
Per i tanti produttori coinvolti è stato uno shock da cui è ancora difficile uscire.
Nel momento in cui si avvicina una nuova stagione, ci saranno ancora negozi che accetteranno ordini fatti a gennaio febbraio 2020 per consegne luglio settembre 2020, dopo aver chiuso le porte alle consegne precedenti?
Tre fenomeni interessanti da analizzare
1 – Supporto ai negozi locali.
Alcuni negozianti hanno abbracciato il motto: supporta il commercio locale e sono stati capaci di intercettare consumatori che hanno preso a cuore questa chiamata.
Non solo per sostenere le attività locali, ma anche perché questi negozi si sono imposti nel proporre la qualità in sintonia con i loro clienti.
Sono i negozi che vendono online tramite i social media, il proprio sito web collegato a Facebook e che hanno un contatto con il cliente molto più diretto di quanto non sia tramite il negozio online.
La dimostrazione efficace di quanto un buon rapporto con il venditore e il marchio è sempre importante in qualsiasi commercio.
2 – Crescita dell’offerta sui marketplace.
Alcune grandi organizzazioni di vendita, retailer e grandi superfici, a fronte di una offerta enorme (tutta la merce ritirata da ordini che non hanno trovato sfogo nella vendita) stanno integrando i loro sistemi su molti marketplace.
Amazon, LaRedoute, Farfetch, Asos, Zalando, ElCorte Inglés, Otto, Allegro.
Davvero c’è una corsa ad agganciare piazze con grande traffico, per sfruttare ogni occasione di vendita.
È la soluzione immediata per far fronte a necessità di cassa che il flusso del pubblico che calpesta le superfici non è in grado di risolvere.
Ma è anche il modo con cui il consumatore viene sempre più convinto a comprare da casa, senza rischio, con una offerta alta, pronta e disponibile per una immediata consegna, con prezzi di vendita in discesa.
3 – Vendere direttamente ai consumatori.
Altri brand stanno affrontando una traversata del deserto con degli obiettivi ben precisi.
- Ridurre il numero dei punti vendita in cui è presente la merce.
- Costruire delle collaborazioni di lungo periodo con retailer fidati per sostenere le vendite in negozio e online.
- Dirigere lo sviluppo del brand, mantenere il controllo, raggiungere direttamente i consumatori.
Per tutti, cambia il modo di lavorare online
Chiunque desideri seguire la tendenza D2C, trarre vantaggio dalla crescita all’interno dell’e-commerce e servire il grande gruppo dei consumatori esigenti, deve adattarsi in modo intelligente alle mutevoli circostanze.
Questo è quello che potrebbe aiutare le aziende nel loro cammino.
Abbracciare le possibilità dei dati.
Per avere successo nel commercio di oggi, non si possono ignorare i dati. I dati forniscono il modo migliore di dare ai clienti la comodità e il servizio che cercano.
I dati consentono di avere sempre uno stock di merci disponibili e impediscono ai clienti di pescare tra i concorrenti.
I dati sono preziosi durante il processo di consegna, come conoscere lo stato di consegna del proprio ordine in qualsiasi momento. Una cosa, questa, che sembra dimenticata da molti ecommerce che predicano bene e razzolano male.
Le aziende devono disporre degli strumenti giusti per utilizzare i dati in modo prezioso. Solo così creano la migliore esperienza del cliente e trasformano un cliente occasionale in un cliente di ritorno.
Semplificare la scalabilità verso l’alto e verso il basso.
L’enorme crescita del numero di vendite online richiede flessibilità nei processi. L’uso di software intelligente offre una soluzione, perché le aziende non possono arrivarci lavorando di più da sole.
Si consideri, ad esempio, un Warehouse Management System (WMS) che consente alle aziende di aumentare e diminuire facilmente le proprie capacità.
In questo modo possono sempre soddisfare la mutevole domanda dei consumatori.
Organizzare i processi sul D2C
Sono molte le aziende che desiderano sfruttare le opportunità offerte dal D2C, ma spesso i loro processi non sono progettati per questo. Quando queste aziende normalmente vendevano bancali interi a una parte intermedia, ora devono anche vendere singole unità direttamente al consumatore. Ciò cambia la catena di approvvigionamento e richiede una diversa impostazione dei loro processi logistici.
Le aziende devono impostare sistemi per questo, se vogliono offrire quella fantastica esperienza al cliente e avere successo nel commercio D2C.
Il commercio ha raggiunto un livello completamente nuovo.
Sebbene lo shopping fisico stia riprendendo, la crisi del COVID-19 ha cambiato completamente il comportamento di acquisto dei consumatori.
Spetta ai marchi e ai rivenditori (tutti i rivenditori) tenere il passo con questi sviluppi.
Non saranno tempi facili, ma non c’è più un modo diverso per affrontare i cambiamenti e le accelerazioni a venire.
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