Quando Primark ha chiuso uno dopo l’altro i negozi nel mondo, a seguito dei provvedimenti di quarantena, il suo volume di incassi è passato da 650 milioni di sterline al mese a zero.
In realtà i giorni di chiusura totale di tutta la catena di negozi Primark nel mondo sembra siano stati solo dodici, per le date diverse decise paese per paese.
Primark non ha mai voluto aprire un ecommerce ed ha sempre preferito i negozi fisici e l’espansione territoriale alla realizzazione della vendita online da affiancare alla vendita in punto fisso.
Associated British Foods (ABF) che possiede il marchio Primark ha già aperto il 34% dei negozi ed il 15 giugno aprirà i negozi nel Regno Unito, con anche l’inaugurazione di un nuovo punto vendita a Manchester.
Alla data prevista i negozi aperti saranno il 74% del totale e la partenza dei primi negozi aperti in Europa e in USA è stata incoraggiante.
ABF ha comunicato che Primark accetterà e pagherà tutti i prodotti dai fornitori la cui consegna era prevista entro il 17 aprile e ha istituito un fondo per garantire che le persone che fabbricano alcuni dei suoi abiti nei mercati più vulnerabili vengano pagate.
Quando i suoi negozi hanno iniziato a riaprire, Primark aveva uno stock per un valore di £ 1,5 miliardi a disposizione e impegni nei confronti dei fornitori per £ 0,4 miliardi di stock, quando il capitale di rotazione si attestava, in periodi normali, a 0,9 miliardi di £.
Molti prodotti saranno posti velocemente in saldo, molti altri saranno appartati fino alla prossima estate e Primark sta effettuando nuovi ordini per l’abbigliamento autunnale e invernale.
Primark continuerà a mantenere ferma la sua decisione di non aprire alla vendita online?