Facebook non ha inventato i social media, ha riscosso il maggior successo con una media di 2,6 miliardi di utenti attivi mensili. Ogni mese un terzo della popolazione mondiale utilizza una piattaforma di proprietà di Facebook.
Allo stesso modo Facebook non ha inventato l’ecommerce o il social commerce, ma non è mai stato timido con le sue ambizioni nel settore.
- Ha lanciato una versione beta di Instagram in cui clienti possono comprare dai rivenditori partecipanti senza uscire dall’applicazione.
- A dicembre 2019 ha acquisito la startup Packagd per abilitare i video di vendita diretta dal vivo sullo stile di QVC.
- Da più tempo esiste Facebook Marketplace, molto simile ad un sito di annunci locali online ed è dedicato alla vendita C2C, vendite e scambi tra consumatori.
L’ecommerce è sempre stato nel radar di Facebook.
La pandemia, le chiusure dei negozi fisici, l’impennata momentanea delle vendite online in alcuni settori, ha dato ancora maggiore risalto all’iniziativa di Facebook.
Come aprire Facebook Shop
Su Facebook ed Instagram metti assieme una scheda negozio e il catalogo dei prodotti.
Collegando il Gestore delle Vendite e il Gestore del Catalogo si possono creare i nuovi negozi Facebook e Instagram.
Almeno inizialmente, sembra che Facebook non addebiterà tariffe per la vendita, ma non è esclusa la monetizzazione nel prossimo futuro, mentre è sempre necessaria la spesa pubblicitaria per promuovere i prodotti.
I commenti sono disparati
Come sempre quando c’è un annuncio che modifica il panorama del commercio, è difficile comprendere tutto subito ed avere una visione delle modifiche in corso.
Si passa dall’esaltazione al dubbio profondo.
In molti c’è la sindrome del Cavaliere Bianco che immagina un mondo dominato da un Cavaliere Nero che verrà sconfitto solo quando arriva il Cavaliere Bianco.
Peccato che il Cavaliere Bianco si trasformi in Nero in poco tempo, generando un eterno ciclo di attese e disillusioni.
Cos’è Facebook Shop.
Facebook Shop è una “esperienza di acquisto mobile-first in cui le aziende possono facilmente creare un negozio online su Facebook e Instagram gratuitamente”.
Le piccole aziende possono personalizzare i loro negozi online, visualizzare le merci, utilizzare gli strumenti di Facebook per parlare con i clienti e rispondere alle loro domande.
Facebook ha stretto una partnership con alcune piattaforme di eCommerce.
Tra i nomi, famosi e conosciuti, è presente Storeden , un progetto tutto italiano che da diversi anni, ben prima dell’annuncio di Facebook, aveva sviluppato uno shop su Facebook, alimentato dai feed dello store online, per vendere direttamente.
Come Facebook Shop, Storeden ha sempre consentito di scegliere tra completare l’acquisto su Facebook, senza uscire dal social, o mandare il cliente sul proprio shop online.
Perché Facebook Shop arriva adesso.
La pandemia e la chiusura dei negozi per tre mesi è in parte una coincidenza e in parte un evento acceleratore.
- Il driver principale di ogni attività commerciale è sempre il traffico.
- Dove c’è traffico si può sviluppare ogni tipo di commercio.
- Il traffico veicolare e pedonale determina i valori immobiliari e la possibilità di catturare clienti in transito.
- I numeri testimoniano la forza di Facebook.
- Due negozi su tre non sanno ancora come catturare ed utilizzare il traffico online per vendere meglio.
Questo è sicuramente il momento giusto per una proposta che ha tanto per interessare.
È una vera soluzione di eCommerce?
La discussione è in parte inutile.
- Ci sono molte piccole imprese che hanno trovato già il modo di vendere online, soprattutto sui social network.
- Chiamami, scrivimi, mandami un messaggio.
- La lista della spesa su Whatsapp del negozio sottocasa che ti avvisa quando è pronta e passi al ritiro o aspetti la consegna.
- …
Facebook ha riconosciuto questa esigenza e propone una soluzione.
A guardare un po’ più lontano è un passo in avanti nella emulazione di WeChat e di un ecosistema di commercio in app che interessi i rivenditori di tutte le dimensioni.
WeChat non ha equivalenti nel mondo occidentale. È una super app che fa tutto, messaggistica, pagamenti, prenotazioni, recensioni…
Facebook ha canali che possono interessare e colpire le persone in modo diverso.
Ho amici che non usano Facebook, da cui vogliono star distanti, ma sono presenti su Whatsapp, altri che usano Whatsapp per gli amici e Messenger per il lavoro o viceversa. Il fatto che i negozi siano presenti in tutti i canali, significa che Facebook ha più di una opportunità di vendita.
Headless Commerce
Si parla di Headless Commerce dal 2018 (almeno questa è la data in cui ci siamo imbattuti estesamente in questa definizione, anche se l’intuizione di un modo diverso di organizzare un ecommerce risale ad almeno 10 anni prima).
Shopify, Big Commerce, Storeden, presentano un’approccio ad un nuovo tipo di relazione tra Front-end e Back-end.
Il modello attuale di ecommerce prevede un database che contiene le informazioni sul prodotto, con il codice del sito che sta in un server. Ogni volta che una persona chiede qualcosa, il browser invia una richiesta al server che prende le informazioni del prodotto dal database ed esegue il codice per creare e visualizzare la pagina.
Questo approccio alla creazione di ecommerce sta cambiando.
Oggi immaginiamo un sito desktop, lo correggiamo in mobile ed aggiungiamo integrazioni ed applicazioni. Obbediamo al comandamento Mobile First, pensando sempre al desktop. Share on X
Se la direzione fosse davvero l’Headless Commerce – il commercio senza testa – tutte le piattaforme dovrebbero avere nuovi modi per differenziare i loro servizi. In una concezione distribuita su ecosistemi il sito web come lo conosciamo oggi non avrebbe molta importanza.
Crescerebbe invece l’importanza di strumenti di analisi e di automazione che impattino sulle operazioni indispensabili per operare con grandi database di prodotti, molto articolati e che siano distribuiti su canali diversi – marketplace vari, facebook shop, ecommerce, la gestione degli ordini e delle giacenze.
È difficile dire quando le aziende utilizzeranno estesamente la gestione dei contenuti senza testa e i nuovi generatori di siti.
Può darsi che Facebook Shop dia una forte spinta in questa direzione, soprattutto per le aziende più attente e con più grandi volumi d’affari.
Amazon
Tra i temi di discussione ci si domanda quanto Facebook Shop sia un concorrente di Amazon.
In molti hanno detto che Facebook Shop è una minaccia forte e credibile per Amazon.
Se si identifica il Cavaliere Nero in Amazon e si esamina la vendita dal solo angolo visuale dei venditori, è una possibilità che perde di forza, conoscendo i numeri di Amazon e la struttura delle vendite online.
Amazon ha anche un rapporto diretto ed esclusivo con la base fedele dei clienti Prime, ha autorevolezza e credibilità nei confronti dei consumatori.
Tutti elementi che su Facebook Shop sono lasciati al singolo venditore.
Resta aperto il tema delle garanzie legali, dei diritti del consumatore, di un rapporto che ogni singolo cliente che acquista dovrà vedere con il venditore.
Facebook sarà solo un fornitore di visibilità?
Come si regolerà Facebook nei confronti delle possibili truffe, delle lamentele, violazioni di copyright, copycat, vendite su secondo mercato e mercato parallelo, per non parlare del problema delle falsificazioni, senza dimenticare tutti i temi legali e i diritti connessi alla vendita online? Stessa cosa per commenti e recensioni.
Semmai Amazon manca oggi di un motore di scoperta e non so quanto valga AmazonLive che al momento continua ad essere disponibile solo negli Stati Uniti.
Su Amazon sono però disponibili ottimi strumenti di terze parti per individuare le opportunità di mercato e di nicchia ed è una piattaforma eccellente per individuare i prodotti da vendere DTC – Direct To Consumer.
Quando questi stessi strumenti si utilizzassero sui negozi sui negozi di Facebook e Instagram, in che modo possono stimolare la nuova crescita dell’e-commerce DTC?
Il quadro generale è sempre di una contrazione dei consumi.
Resta il fatto che, purtroppo, due mesi e più di quarantena forzata e di stop delle attività produttive, stanno generando una crisi economica senza precedenti.
Affronteremo nelle prossime settimane un eccesso di offerta con prezzi in discesa, a fronte di una domanda che ristagna.
Tra marzo e aprile sono stati fatti maggiori acquisti online di
- alimentari: rientreranno nella normalità di un ritorno all’acquisto in punto vendita fino a quando i venditori online non sistemeranno i loro problemi di logistica.
- Farmaci: anche questi rientreranno in parte nella normalità.
- Tecnologia: l’aumento delle vendite è servito per migliorare la propria dotazione personale. Se l’acquisto non è stato già effettuato, sarà rimandato.
Per tante altre categorie, le vendite sono state complessivamente basse.
Se l’estate e la bella stagione agiscono come un naturale stimolo alla spesa, la tensione sul futuro consiglierà atteggiamenti prudenti a molti consumatori.
È sempre bene non perdere il contatto con la realtà.
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