Il colosso americano e il gigante cinese si scontrano con numeri impressionanti, ma rappresentano anche due visioni diverse del business online.
Alibaba è spesso definito l’Amazon cinese e la definizione è facile, visto il dominio di Alibaba nel suo settore.
Volumi d’affari e clienti nel 2016
- AMAZON – Fatturato di 136 miliardi di dollari nel 2016 con una crescita del 27% sul 2015, di cui 21 miliardi in Europa
- ALIBABA – Fatturato di 23 miliardi di dollari nel 2016 con cuna crescita del 56% in un anno.
- AMAZON – 310 milioni di clienti nel 2016
- ALIBABA – 454 milioni di clienti nel 2016, soprattutto cinesi.
Distributore contro marketplace
La differenza principale è nel modello economico.
Amazon realizza la maggior parte degli incassi vendendo e spedendo direttamente i prodotti presenti nel suo sito.
Amazon compra e rivende stock di merce. Amazon si muove con la logica del retailer.
- Amazon realizza quasi il 50% delle vendite tramite il suo marketplace a cui accedono gli Amazon Reseller. Ma anche in questo caso, la mano di Amazon si vede nellalogistica di Amazon (FBA – Fulfillment By Amazon). I venditori possono stoccare i prodotti nei depositi di Amazon per gestire le giacenze, le spedizioni, le consegne e i ritorni della merce.
Nel solo quarto trimestre 2016 le unità spedite da FBA sono più del 55% delle unità totali vendute da terze parti. - Come un rivenditore Amazon produce anche alcuni dei suoi beni come gli e-reader, ma si sta lanciando anche nel settore dell’abbigliamento.
- Amazon possiede una flotta di servizi di consegna come aerei per spostare le merci e pensa anche a poter consegnare direttamente la merce. A fine 2017 ha annunciato un investimento di 1,5 miliardi di dollari proprio nel trasporto aereo.
- Con Amazon Prime Now in molte grandi città – Milano in Italia, consegna tra uno e due ore. Con Amazon Fresh Food consegna anche prodotti freschi.
Amazon
Amazon cresce nelle infrastrutture logistiche, essenziali per il suo business, costruisce una solida reputazione di servizio al cliente e ha un gran numero di dipendenti per seguire queste attività.
- 300.000 dipendenti di Amazon e un annuncio di puntare a creare altri 100 mila posti di lavoro negli Stati Uniti.
- 50.000 dipendenti di Alibaba.
È un modello che combina investimenti pesanti con prezzo basso e che porta come conseguenza che Amazon sacrifica la redditività alla crescita. Su questo aspetto Amazon è riuscita fino ad oggi ad ottenere grande fiducia dagli investitori. Ad ogni annuncio di Jeff Bezos è sempre cresciuto il numero e il valore degli investimenti su Amazon. L’idea stessa di una società in perenne crescita e in continua sfida con il mondo è stata premiata. Oggi Amazon controlla anche meglio i suoi costi. Nel primo trimestre 2017 ha annunciato che sono ormai otto trimestri consecutivi di crescita. Cresce la divisione cloud – AWS, ma crescono anche le vendite online e nel 2016 l’utile netto di 2,4 miliardi di dollari ha quadruplicato i profitti.
Alibaba
Alibaba mette in relazione venditori e compratori sul suo marketplace, allo stesso modo di eBay.
- Il volume delle transazioni che si sviluppando sulla piattaforma è di 547 miliardi di dollari,
- 200 milioni di venditori attivi.
- Ogni mese 507 milioni di navigatori usano la versione mobile.
- Ogni giorno sono spediti 40 milioni di pacchi.
Alibaba è quindi un intermediario. Non controlla lo stoccaggio delle merci, l’approvvigionamento, la spedizione dei prodotti.
Questa attività produce grandi margini. Nel 2016, a fronte di un volume d’affari di 23 miliardi dollari, il risultato netto è di 5,9 miliardi di dollari.
Alibaba si muove su tre segmenti particolari.
- Taobao dedicato ai venditori privati e le PMI, ma in sostanza è un modello C2C
- Tmall per i grandi marchi e i distributori nel modello B2C
- Alibaba per la vendita all’ingrosso B2B.
Da considerare anche Aliexpress che è stato lanciato nel 2010 come una piattaforma globale nata per portare il mercato cinese fuori dai propri confini. Grazie ad grazie ad Aliexpress italiano è possibile anche agli italiani poter comprare in Cina con più facilità.
In una intervista a CNBC TV Jack Ma, il fondatore di Alibaba, dichiara:
La differenza tra noi e Amazon è che Amazon è un impero che controlla, compra e vende. La nostra filosofia è che noi vogliamo essere un ecosistema.
Due modelli di remunerazione.
Alibaba.
Alibaba applica basse commissioni che variano dall’1 al 5 per cento, quando i marketplaces europei prendono tra il 12 e il 15 per cento. I compensi arrivano da incassi complementari: il cloud e l’utilizzo dell’audience, soprattutto su Taobao (C2C) creato nel 2003, oggi la più grande entità dell’ecosistema.
Il meccanismo è semplice. Taobao ha una audience immensa e la monetizza con pubblicità commerciali molto mirate.
Se Taobao non prende commissioni sulle vendite effettuate, i venditori acquistano banner pubblicitari e parole chiave per apparire in buona posizione sul sito. La forza di Alibaba è la profilazione dei suoi 454 milioni di utenti in un unico sistema.
Amazon
Al contrario, Amazon chiede una commissione più elevata sulla vendita.
Va però sottolineata l’importanza di Prime. Con un abbonamento annuale di 19,99 euro in Italia (99 dollari in US) si hanno una somma di vantaggi importanti.
- Spedizione gratuita per milioni di prodotti, con consegna in un giorno oppure in due-tre giorni per altri milioni di prodotti.
- Spedizione e consegna in giornata, in aree limitate e definite, sui prodotti Amazon Prime Now.
- Offerte in anteprima.
- Prime Foto per archiviare un numero illimitato di foro su Amazon Drive.
- Amazon Pantry per acquistare prodotti ingombranti.
- Amazon Famiglia con cui acquistare in abbonamento con uno sconto pannolini e prodotti del genere.
- Accesso ai contenuti Amazon Original e a serie TV e film su PC, Mac, smartphone, tablet, Kindle Fire e smart TV compatibili
Il numero degli abbonati Prime è un segreto ben custodito, ma secondo uno studio di Consumer Intelligence Research partners potrebbe attestarsi sugli 80 milioni di persone, nel primo trimestre 2017.
Il fatto che i clienti Prime spendano in media 1300 dollari/anno contro i 700 dollari/anno dei clienti non Prime spiega bene l’importanza di questo servizio di abbonamento ed il flusso di cassa che crea.
Ma spiega anche ai venditori di terza parte come sia importante, per molti prodotti, la vendita tramite la logistica di Amazon.
Profitti generati per segmento in miliardi dollari |
Amazon | Alibaba |
Profitti su commercio e vendita di prodotti | 120,81 | 19,45 |
Crescita sul 2015 | 24% | 45% |
Profitti sul cloud | 12,22% | 0,97% |
Crescita sul 2015 | 55% | 121% |
Profitti sui digital media | / | 2,1 |
Crescita sul 2015 | / | 271% |
Altri profitti | 2,95 | 0,435 |
Occidente e mercati emergenti
I punti di forza di Alibaba sono in mercati in via di sviluppo, per il semplice motivo che solo il 30% degli indiani e il 50% dei cinesi sono oggi collegati a Internet. Per questo motivo il gigante cinese sta investendo in mercati simili. Nel 2016 ha comprato Lazada per un miliardo di dollari, un marketplace fondato dagli europei di Rocket Internet e presente in sei paesi tra cui Vietnam, Thailandia e Singapore, assicurandosi un bacino di 650 milioni di futuri clienti.
La volontà del gruppo è di creare un ecosistema da 2 miliardi di clienti, gestendo il rapporto tra venditori e clienti, marchi e prodotti.
Oggi, per vendere ai consumatori, è opportuno essere presenti in tutti i punti di contatto, fisici e digitali con i clienti.
E se vendi online non puoi dimenticare i marketplaces. Peggio ancora è pensare che non esistano e non servano.
I marketplaces crescono ad una velocità superiore agli eCommerce e servono strumenti, mezzi, software, capacità di gestione, per ottenere buoni risultati.
C’è da combattere, ci sono regole da rispettare e ambienti da conoscere.
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