Zalando mette a punto un nuovo modello di collaborazione e di distribuzione delle merci per diventare il partner dei negozi di prossimità?
È sicuramente possibile. Zalando ha inizialmente testato la cosa con Adidas store a Berlino.
Adesso Zalando annuncia un progetto pilota con una decina di piccoli negozi a Parigi per consentire loro di farsi carico degli ordini immessi sul sito Zalando quando hanno tempo, risorse e scorte necessari.
In pratica se un paio di scarpe, o un capo di abbigliamento, è venduto online su Zalando e le stesse merci sono disponibili anche in un punto fisico più vicino al cliente, si ha la possibilità di ordinare online e ricevere a casa, oppure ordinare online e ritirare direttamente nel negozio associato a Zalando.
Cosa vuol dire questa nuova esperienza?
La prima cosa da dire è che i tedeschi di Zalando sono il sito di moda più importante e più amato dagli italiani.
Il primo in Italia e il secondo in Francia.
Nonostante tutto lo scetticismo sul rapporto tedeschi-moda, questo è un dato di fatto incontrovertibile.
Nelle patrie del fashion, in Italia dove lo scetticismo sull’acquisto online di vestiti e scarpe è ancora diffuso e dove ci sono imprenditori che giudicano impossibile vendere abbigliamento e scarpe online, Zalando è riuscito nell’impresa e conquista cuore e portafoglio degli italiani.
Se ancora state chiudendo gli occhi, sappiate che si sta già cambiando canale.
È un click and collect tra un pure player e un negozio indipendente o una catena di negozi e potremo vedere alcune vetrine di negozi con la vetrofania Zalando. Forse è ancora presto per saperlo, ma si possono immaginare alcune cose molto interessanti.
Un vantaggio multiplo per i clienti, per i negozi indipendenti o le catene e per Zalando.
1- Per i negozi.
Che si tratti di commercianti indipendenti o di insegne diffuse, entrare nella corsa del business online con un leader in grado di generare traffico utile e volume d’affari, è molto significativo.
Molto più significativo e molto più di valore che creare dei luoghi in cui si consegna la merce a clienti che arrivano per ritirarla e che lasciano al massimo una firma.
Qui c’è una relazione di prossimità iniziata su Zalando tra un consumatore e un commerciante fisico che può apportare anche un tocco finale. Mi aspetterei anche che Zalando offra a sui negozi partner un complemento virtuale del loro negozio, così da passare facilmente in modalità multicanale.
Cè bisogno
- di una nuova generazione di commercianti non ingessati ed imbolsiti.
- Di aziende produttrici che siano orientate alla distribuzione e che sappiano impostare una relazione brand rivenditori.
2 – Per Zalando
Sono sempre convinto che un pure player non potrà mai aprire una propria rete di negozi.
Zalando, come Amazon, non ha bisogno di negozi per vendere e non è il suo lavoro.
Ma Zalando, e Amazon, dovranno inventare nuovi modelli per esistere fisicamente, perché c’è importanza del contatto fisico e bisogna garantire un percorso senza soluzione di continuità con la creazione di link umanizzati.
Sarebbe sbagliato parlare di Zalando come salvatore del commercio di vicinanza. Mentre è più corretto parlare di soluzioni di collaborazione.
Fate molta attenzione a questo modello, perché assomiglia molto più a Tmall Alibaba che ad Amazon…
3 – Per il consumatore
Scoprire e riscoprire nuovi negozi sotto una insegna sicura come Zalando, moltiplica in modo incomparabile le offerte nella vita reale. E in funzione di ciò che ognuno cerca, invece di passare da negozio inutile a negozio inutile, si possono sviluppare nuove relazioni e nuovi modelli di business che posizionano anche le piccole attività in un nuovo modello sociale.