La storia comincia nel 2009.
L’azienda di produzione di valigie Sternjakob con sede in Renania Palatinato, che produce e distribuisce il marchio Scout Heavy Duty Luggage, proibiva ai propri rivenditori di vendere online su eBay i prodotti con questo marchio.
Nel 2009, una cartoleria che vendeva online su eBay si rivolse alla corte distrettuale e vinse la causa. La ditta produttrice fece ricorso.
Oggi il principio è stato confermato dal Kammergericht, la più alta corte di Berlino, che ha decretato: “Il produttore Sternjakob non può vietare ad un mercante berlinese di vendere i suoi prodotti su eBay o Amazon”.
L’ordinanza del tribunale di Berlino si traduce approssimativamente come:
“Il produttore Alfred Sternjakob GmbH & Co. KG deve soddisfare gli ordini effettuati dal rivenditore on-line; in particolare i marchi Scout e 4You non devono prevedere una condizione per cui il rivenditore non possa vendere la merce su eBay o su altri mercati come Amazon “.
La notizia è apparsa in questi giorni su Berlin.de
Choice in eCommerce.
Oliver Prothmann è il fondatore ed il portavoce di Choice in eCommerce (un gruppo europeo che ha avviato una campagna che cerca di impedire ai produttori di marca di limitare la vendita e la rivendita dei loro prodotti online), ha accolto il verdetto dicendo
“Questo è un importante traguardo per il commercio e per i rivenditori online.”
La sentenza è particolarmente significativa in quanto è la prima sentenza da quando sono entrate in vigore le nuove direttive dell’UE. Oliver spiega:
“La decisione della Corte Suprema è un passo importante per la certezza del diritto. Essa dimostra non è possibile un divieto di vendita su Amazon, eBay ed altri mercati. Un commerciante può ora citare questa sentenza contro altri produttori. La decisione dimostra ancora una volta che vale la pena di combattere come commerciante e non accettare semplicemente tali restrizioni.”
Conseguenze per i commercianti.
Questo giudizio dovrebbe avere un effetto positivo sui produttori europei e rendere più facile vendere i prodotti di marca nei negozi tradizionali e nei negozi online.
Conseguenze per i produttori e per i marchi.
Qui la sentenza è ancora più interessante ed apre nuove prospettive.
- Il mercato dell’eCommerce cresce a doppia cifra in USA ed in Europa.Twittalo
- Il fashion ed il lusso sono il secondo segmento di mercato in Europa. Twittalo
- Abbigliamento e scarpe crescono dell’11,5% nelle vendite online. Twittalo
- I consumatori preferiscono i brand che costruiscono forti e consistenti esperienze omnichanel. Twittalo
- Il 21% dei consumatori cercano prodotti aggiuntivi, magari ben raccomandati, per completare gli outifits. Twittalo
- A mano a mano che entrano nuovi players nel mercato aumenterà la competizione sul prezzo e gli sconti saranno pesanti erodendo i margini. Twittalo
- Cresce il mobile commerce con azioni come il couponing, i voucher, le comparazioni sui prezzi.Twittalo
- Le azioni strategiche più interessanti, che aumentano il margine fino al 65-70%, riguardano il direct marketing ed il social crm.Twittalo
Come possono i brand ed i produttori star fuori da questi meccanismi e non occupare il loro spazio su eBay e su Amazon?
Il negozio Superdry su eBay incassa 1 milione di sterline al mese in UK.
Il volume d’affari dice tutto.
Si tratta di passare da una politica negativa e di proibizione ad una scelta commerciale attiva. Essere presenti direttamente sui marketplaces non significa fare concorrenza ai negozianti, ma avere il controllo della situazione.
Vuol dire agire in modo proattivo in un mercato che cambia e che cerca nuove forme di leadership e di gestione.
E’ anche un modo per assicurare sostegno ai prezzi, alla profittabilità della vendita e alla parte di rete vendita sana ed in grado di gestire con successo le vendite sia nel retail che online.
Significa lavorare secondo un percorso che prevede:
- Definire la strategia, la posizione del brand e l’esperienza del consumatore in ogni canale.
- Avere capacità di ricerca e previsione per fare ricerche mirate e cross channel.
- Creare modelli che massimizzino le vendite secondo le specificità di ogni canale.
- Infine, ottimizzare gli investimenti, integrare i servizi, i fornitori di servizi e la tecnologia.