Se sei un responsabile delle decisioni aziendali, sei probabilmente tra l’80% di coloro che preferiscono trovare una informazione in un articolo piuttosto che in una pubblicità.
E condividi questo atteggiamento con i consumatori che vogliono essere informati, che sono proattivi quando cercano un prodotto ed è anche il principale motivo per cui, nella tua posizione, deve interessarti il content marketing.
Il content marketing è fatto di molte cose, tra cui blog, ebook, webinar, newsletter, post sui social media, casi di studio. La sola idea di prendere in mano ogni singolo elemento per svilupparlo crea solo confusione, senza raggiungere alcun obiettivo.
Purtroppo in molte aziende si stanno solo rimescolando tante strategie diverse pensando che si possa ottenere un seguito ed il successo, senza però avere alcuna nozione di quello che si sta facendo.
La soluzione è creare un piano editoriale prima ancora di mettersi a twittare a destra e sinistra o di riempire la pagina facebook di post senza senso.
Lavorare con i contenuti.
Produrre buoni contenuti non è facile come sembra.
Il punto è che non si può delegare questo lavoro ad uno stagista, ma nemmeno a chi pensa che il mondo sia fermo ad articoli imbottiti di parole chiave, nella speranza che solo questo fatto produca risultati. E’ necessario scrivere bene, capire che si parla a lettori umani (i bot non comprano nulla…). C’è bisogno di conoscere la storia dell’azienda, capire il pubblico e saper fare questo lavoro. Ed in ogni caso, piuttosto di dirigenti che parlano solo di se stessi, meglio dei freelance che sanno organizzare e gestire un calendario editoriale.
Narrare una storia.
Il consiglio è di leggere con attenzione Le 22 regole dello storytelling di Pixar. Ogni pezzo che scrivi dovrebbe essere costruito seconda la logica descritta da Emma Coats. Rileggi e memorizza il punto il punto 4 del post: C’ era una volta…Ogni giorno….Ad un certo punto….A causa di questo…In seguito…Finalmente…
In una strategia di content marketing per un B2B è fondamentale tenere un filo costante nelle tue storie.
Cosa sta sotto ai tuoi messaggi?
La storia del tuo business è una storia di famiglia, una storia di crescita, una storia di lealtà e fedeltà a principi?
Metti assieme la tua squadra e decidi i tuoi temi principali e come collegarli tra loro. Metti assieme un piano editoriale ed un calendario, se vuoi essere avanti alla tua concorrenza.
Scegliere il tono di voce.
E’ inutile usare una lunga serie di aggettivi per dire che i prodotti sono desiderabili. E’ molto meglio usare una voce coerente ed immagini di via reale per mostrare come i prodotti o servizi risolvano dei problemi ed abbiano delle specifiche utilità. Tutti noi sappiamo la differenza tra scrivere una mail personale ed una mail “commerciale”.
I contenuti richiedono la stessa gamma di toni e di colori nell’essere descritti. Le schede tecniche avranno un linguaggio basato sui fatti e sulla precisione. Gli aggiornamenti di stato saranno più interrogativi, senza dimenticare il giusto senso dell’umorismo.
E’ sempre necessario chiedersi se le informazioni che si offrono collimano con i dati comportamentali e transazionali dei prospects a cui sono riferite. Un buon strumento di CRM dovrebbe aiutarti a comprendere i segnali di acquisto, le interazioni sociali e tutti gli elementi che aiutano a creare contenuti per i vari segmenti di pubblico.
Sperimentare e testare.
Se quando leggi questi suggerimenti ti sembrano una gran bella teoria, ma non collimano per nulla con la tua base clienti, potresti anche aver ragione. Magari ai tuoi clienti piace leggere dieci paragrafi e schede tecniche lunghissime, non interessa loro alcun download gratuito, né il racconto di altre esperienze. L’unica verità concreta è che non esiste un approccio unico per contenuti efficaci ed ogni tipo di offerta deve essere testato con i tuoi unici dati demografici, quelli della tua clientela.
Testare è difficile. Ma solo le aziende che provano hanno maggiori possibilità di riuscire.
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