Secondo i dati rilasciati da Casaleggio ed Associati l’ecommerce in Italia vale nel 2011 quasi 19 miliardi di euro, con una crescita del 32% rispetto all’anno precedente. Nei primi mesi del 2012, a fronte di una generale contrazione dei consumi, le vendite online continuano a crescere a doppia cifra. In questo scenario, ampliando lo sguardo, possiamo prendere alcuni dati da The Marketing Live Performance Index.
Tre cose interessanti:
- Crescita degli incassi.
- Aumento del tasso di conversione
- Aumento del bounce rate – 1-and-out rate
Ben oltre un terzo dei visitatori lascia il sito dopo il primo clic e questo dato è in aumento per il nono semestre consecutivo. Il che significa che chi riesce a contrastare questa tendenza può raccogliere nuovi successi nella vendita, mentre chi non riuscirà a migliorare le proprie strategie è destinato ad essere insignificante.
E’ quindi evidente che i commercianti online, gli e-retailers, devono investire in ricerca, nella comprensione delle istanze dell’utente, nella presentazione del prodotto coerente ed adottare le idonee azioni correttive nei propri ecommerce.
Conquistare credibilità tramite la progettazione.
In che cosa dovrebbero credere gli utenti di un ecommerce?
Dovrebbero credere in tutto il sito, dalla messaggistica alle garanzie per il consumatore, dalla sicurezza del sito al tono generale della comunicazione, dalle foto alle descrizioni, ogni cosa ha un preciso impatto sulla credibilità. Ogni elemento del sito lavora per attirare o respingere i tuoi utenti.
Le preoccupazioni sulla sicurezza.
Gli utenti sono fortemente preoccupati per la sicurezza, quando comprano online.
Per chi non acquista online – la metà degli utenti internet italiani – resta determinante la volontà di accertarsi personalmente della qualità del prodotto, eventualmente chiedendo anche consiglio al proprio venditore di fiducia. Inoltre, se il 44% dei non acquirenti online ha ancora poca fiducia nei metodi di pagamento online, il 20% dichiara di preferire pagare in contanti.Contactlab e-Commerce Consumer Behaviour Report 2012.
Mostra i marchi di sicurezza sul tuo sito, perché chi li ha già visti in altri siti chiede che siano presenti anche sul tuo. Gli studi condotti sia da McAfee e VeriSign dimostrano che le vendite online aumentano dal 10% al 36% se nel sito sono presenti i marchi di fiducia più conosciuti. Per dare fiducia ai visitatori esitanti, mostra i marchi di qualità attraverso tutte le pagine – ad esempio, nel piè di pagina.
Spiega come funziona la sicurezza.
Puoi anche decidere di non metter i marchi di fiducia, ma devi spiegare con chiarezza la posizione della tua azienda in materia di sicurezza dell’utente. Puoi anche evidenziare quali sono i tipi più comuni di frode e spiegare agli utenti i passaggi che devono fare se sospettano che qualcosa non è corretto.
Fai capire che la tua organizzazione si preoccupa della sicurezza dei suoi utenti.
Comunica molto chiaramente la politica sulla privacy.
Spiega la tua politica sulla privacy nel modo più chiaro possibile. Indica il tipo di dati raccolti, perché si raccolgono e in quali circostanze possono essere condivisi con altri. Elimina ogni ambiguità circa le modalità di raccolta dei dati.
In UK è entrata in vigore una legge che considera illegali tutti i siti che utilizzino cookie senza aver ricevuto il permesso dell’utente, come emanazione della E-privacy Directive europea. Mentre in Italia se ne parla poco -qui un articolo del Fatto Quotidiano– in UK cominciano ad apparire pagine di spiegazioni sugli ecommerce inglesi come questa descritta qui sotto.
Sempre in UK, c’è un servizio online per un audit sui cookie e per fornire una soluzione su licenza annuale.
CookieLaw.org è anche una ottima fonte di informazione per chi vuole saperne di più sulle norme che regolano la privacy, dal 26 maggio indispensabile se vuoi vendere online in UK.
Affronta le preoccupazioni etiche.
Le preoccupazioni etiche degli utenti riguardano la salute individuale, la salute ambientale, i materiali usati, la sicurezza sul lavoro, i diritti dei lavoratori, i diritti dei consumatori, le etichette di produzione, i luoghi di produzione e cresce il consumo di prodotti che siano compativili con queste giuste preoccupazioni.
Devi perciò affrontare con estrema chiarezza questi argomenti, fornire dettagli precisi ed assicurare i clienti che le informazioni siano veritiere.
Ma va anche preso esempio da Asos, che ha una ottima pagina dove espone il proprio credo nella responsabilità sociale dell’impresa, con tutte le iniziative che l’azienda segue, gli impegni per la sostenibilità ambientale ed il codice di base della Ethical Trade Iniziative, a cui Asos partecipa.
Aiuta gli utenti nella decisione.
Il problema è superare il problema dell’abbondanza, se il tuo sito gestisce una massa enorme di scelte incrociate possibili.
Prendi esempio da Monclick quando ti fa scegliere un prodotto aiutandoti nella navigazione.
Usa codici sconto intelligenti.
Ottenere un buono sconto non deve essere un percorso ad ostacoli, passare da una pagina all’altra per trovare l’eventuale codice da inserire nel processo di pagamento è solo una dimostrazione di poca serietà, non fosse altro perché il cliente può abbandonare il processo di acquisto per cercare il buono sconto. Una buona cosa è quando il buono è incorporato nella mail che invii al cliente e viene automaticamente trasferito al carrello durante il checkout.
Mostra sempre il costo totale.
I clienti sono delusi quando il prezzo d’acquisto non è trasparente. Mostra tutti i costi che compongono il prezzo finale, prezzo dell’oggetto, spese di spedizione, eventuali spese accessorie. Il cliente vuole sapere i costi prima di arrivare al pagamento, così da prendere una decisione informata.
Alcuni suggerimenti sono facili da attuare, altri sono più difficili come la responsabilità etica negli affari.
Ricorda che: fondare un business credibile è un lavoro duro. Richiede una forte motivazione per spiegare gli aspetti del tutto sfumati della tua organizzazione.