Per i primi 15 anni dell’ecommerce abbiamo sempre pensato che esso fosse una sostituzione del commercio tradizionale. Per molte categorie, per tanti prodotti e servizi è stato così e lo sarà ancora nel prossimo futuro. L’idea di sostituzione si è molto diffusa fino ad immaginare la sperimentazione di negozi online su Second Life, con un modello immersivo in una realtà virtuale che non ha mai funzionato.
In molti paesi l’ecommerce ha quote ancora intorno al 10% e la discussione nei negozi tradizionali gira attorno all’idea se l’ecommerce sia una opportunità o un nemico da sconfiggere.
Integrazione offline-online.
A guidare la prossima fase dell’innovazione commerciale è l’idea che l’integrazione offline-online possa essere ancora più profonda, al di là dell’acquisto digitale e della consegna a casa. La maggior parte delle esperienze di shopping passano dal puro analogico all’essere digitalmente influenzate.
Un’analisi attenta del traffico su alcuni grandi siti web evidenzia che la ricerca si concentra anche su alcuni elementi come gli orari di apertura degli store fisici, la loro collocazione geografica, le iniziative collaterali alla vendita, e che tutto questo si mescola alla ricerca sul prodotto.
Anche applicazioni come la costruzione e la gestione di una mailing list, i commenti e le recensioni, hanno una influenza sulla decisione di acquisto.
Così i dettaglianti non sono solo lavorano per sostenere i negozi con i loro siti, ma possono sostenere i siti con i loro negozi.
Cosa guida il cambiamento?
- Il modello di business tradizionale dell’ecommerce non è adatto ad ogni tipo di cliente, categoria o necessità di acquisto.
- Il mobile connette i clienti i clienti nei negozi in nuovi e potenti modi. Lo ha spiegato con efficacia David Sottimano a Be-Wizard 2012 quando parla esplicitamente di mobile come utilità per il cliente che effettivamente si muove. In movimento è il cliente non il device.
- I dettaglianti hanno una base consistente di merce nei nel negozio e la spinta necessaria per massimizzare la produttività.
Queste sono alcune delle ragioni per cui la transizione nel prossimo decennio dalle esperienze di shopping puramente analogico verso esperienze di shopping digitalmente influenzato avrà un impatto maggiore sullo status quo che fare shopping puramente digitale.
Cosa studiare?
- L’inventario locale trasparente e disponibile online per acquistare e ritirare in negozio (Buy Online Pick In Store – BOPIS).
- Gli strumenti di gestione dell’inventario e della vendita.
- Le offerte dinamiche e messaggistica immediata.
- Il merchandising interattivo nel negozio fisico.
- Lo social shopping.
- I pagamenti digitali / mobile.
- I feedback e commenti dei clienti.
- L’esperienza del cliente ed i meccanismi di retroazione.
Per approfondire questi argomenti
Come cambierà l’ecommerce (e il retail) dopo il coronavirus