Si può uscire dalla infatuazione per il numero dei fan sulla pagina Facebook e provare a ragionare su idee e strategie utili ?
Se ben oltre la metà degli utenti di Facebook afferma che non vuole essere infastidito dalla pubblicità e dalle richieste persistenti di acquisto di un prodotto, cosa si può realisticamente fare? Diventare fan, cliccare “Mi piace” in una pagina Facebook è davvero un “atto d’amore” ed una manifestazione di accondiscendenza a qualsiasi attività sulla pagina ?
Perché si diventa fan.
Non tutti i fan sono uguali e non tutti arrivano per la stessa motivazione. Sarebbe importante in primo luogo capire le motivazioni e gli interessi. E’ già da molto tempo che le chiamate a raccolta, l’invito indiscriminato, non produce risultati apprezzabili. Per fortuna. Perché almeno cessa il ricatto basato sull’amicizia e la frequentazione, per cui sembrava poco onorevole negare il mi piace alla pagina di un conoscente.
Oggi le campagne di storie sponsorizzate producono molto di più in termini di raccolta e di interesse, ed almeno si può verificare un minimo denominatore.
- Se la tua azienda fa qualcosa che piace ad un gruppo di persone, alcune di loro diventano fan della tua pagina. Hai incontrato un nodo sensibile e potrebbe essere successivamente sfruttato.
- Offri un buono sconto su un prodotto ed alcuni consumatori diventano fan per avere il buono. L’interesse è sullo sconto, non sulla tua azienda. E’ il caso tipico dei giveaways, dove il numero dei fan potrebbe essere anche alto, ma hanno un legame molto scarso con il tuo marchio.
- I veri appassionati, gli evangelisti del brand, sono molto pochi. Hanno una grande infatuazione e tutto quello che fai è meraviglioso. Come tutte le infatuazioni dura anche poco, ed inoltre alla fascinazione spesso non corrisponde una profondità di acquisto. E’ però vero che del tuo brand conoscono tutto. Insomma, opportunità e problemi alla stessa misura.
- Gli utenti medi, il corpo grosso dei fan, compongono un segmento robusto, rappresentano la maggioranza dei tuoi clienti e cercare di coinvolgerli è una bella sfida.
In generale è come dire che ci possono essere alcuni fan molto attivi del tuo brand, ma che non hanno comperato il tuo prodotto. Sono affascinati da tutto il mondo immateriale di valore della tua marca, si sentono parte del mondo di riferimento, ma dal momento che la tua azienda conta anche le vendite e si basa sul fatturato, giustamente vai in cerca della polpa e non solo del profumo dell’arrosto.
I numeri che contano.
Io direi che è meglio lasciar perdere il numero totale come indicatore della penetrazione di un’azienda o come numero da esibire in un rapporto di concorrenza con i tuoi competitori.
Il vero valore dei dati che Facebook dispone nelle statistiche, lo si ha solo quando si raggiunge un numero minimo di fan in ogni categoria statistica. E’ solo avendo una base statistica sufficiente che si possono aggregare i dati per età, genere, demografia, città. E queste sono le informazioni importanti che un’azienda dovrebbe valutare per migliorare i propri contenuti e per lavorare alla trasformazione di visitatori in clienti, allestendo specifiche campagne e proposte.
Certo, questo implica che si investa su Facebook sia nella integrazione dei protocolli Open Graph, che nelle campagne di Ads, disponendo un adeguato budget, di idee, di annunci e di strumenti di verifica costante. Ed in questo contesto l’accento va sul concetto più importante: investimento.