Riccardo Mares mi scrive su Skype che i contenuti inseriti in un iframe sono indicizzabili e che se se metti un iframe con link dentro, ci clicchi, la pagina che riceve il link si trova come referer la pagina parent e non l’iframe. Riccardo mi cita anche un post di Giacomo Pelegatti Test SEO su iframe e JavaScript: risultati definitivi.
Tutto molto interessante.
Sicché mi prendo la briga di cercare altre informazioni e trovo questo articolo: Google Can Now Index Facebook Comments: How it Could Impact SEO pubblicato da Groove Commerce.
Un caso di ricerca per affinità: cerchi una cosa specifica ne trovi un’altra molto interessante che ti apre nuove prospettive.
Ne faccio una libera traduzione ed un commento.
Poco più di una settimana fa, Digital Inspiration ha notato che il Googlebot, la tecnologia che Google usa per la scansione delle pagine web, può ora riconoscere i commenti racchiusi in Javascript, come i commenti su Facebook.
Il responsabile del team webspam di Google, Matt Cutts, ha confermato nel corso della settimana, via Twitter:
Se qualcuno dubita ancora che Google faccia sul serio, il blog di Google Webmaster ha postato altro sulla questione. In precedenza, Google non era in grado di fare questa operazione, soprattutto a causa dell’incapacità di gran parte dei motori di ricerca di leggere il testo all’interno della codifica iFrame. Tuttavia, i commenti di Facebook sono ora in formati quali HTML5 e XFBML, e quest’ultimo è responsabile dei risultati che appaiono su Google.
I siti che implementano i plugin sociali di Facebook, come il sistema dei Commenti Facebook (ma anche plugin specifici legati a Facebook come dei plugin di commenti su Magento) e che fanno accedere gli utenti con il proprio account Facebook, consentono di pubblicare i commenti con il nome utente, la foto del profilo, e il link al profilo.
Se un amico dell’utente risponde quindi al commento, sarà incluso nel grafo che comprende il commento originale. Questa funzionalità consente agli utenti di ingaggiarsi a vicenda e di collegare il tuo business attraverso Facebook.
Questo non significa che tutti i messaggi personali inviati ad amici e famiglia saranno ricercabili: Google non indicizza i commenti che si fanno sulle pagine personali di Facebook.
Significa che ogni volta che fate un commento su un blog, un sito, una struttura di commenti costruita con i Commenti di Facebook, questi commenti faranno parte di un indice ricercabile per parole chiave, nome e titolo.
Quali prospettive ?
Fino ad oggi, gli aspetti positivi del sistema di commenti di Facebook erano soprattutto legati alla facilità di utilizzo per l’utente finale. Ora che Googlebot indicizza i commenti di Facebook su siti di terze parti, i siti di e-commerce ed i siti che puntano alla Lead Generation possono migliorare la ricercabilità per favorire il coinvolgimento dei consumatori sui loro siti.
Il giudizio non è ancora definitivo sull’impatto che questo sviluppo avrà sulla tecnologia di Google.
Ma è ormai chiaro che è possibile implementare buone pratiche di SEO mentre si coinvolge la clientela potenziale attraverso l’uso dei social media. Non si tratta più solo di rendere facile per i clienti di impegnarsi socialmente con il tuo sito / prodotto / brand – ora le aziende possono iniziare a cogliere i benefici SEO da questo impegno.
Che rapporto con il cliente ?
Conta non tanto la spinta all’acquisto, quanto la disponibilità del commerciante ad essere trasparente nell’offerta consentendo ai potenziali clienti di comunicare con la tua azienda senza lasciare il tuo sito (recensioni di prodotti come commenti sul blog aziendale). Quando il cliente si sente sente a proprio agio è più probabile che promuova i tuoi servizi.
Migliorare l’esperienza del cliente aiuta far crescere il business e la via passa attraverso i social network.
Con questo ultimo aggiornamento, sei in grado non solo di raccogliere dati importanti dagli utenti, ma di usare la tua presenza sui social media per migliorare il tuo ranking su Google.
E’ il momento di migliorare notevolmente la tua presenza aziendale su Facebook.
Smettila di usare il profilo personale come azienda e programma una presenza ben organizzata sullo spazio opportuno, creando anche la figura aziendale più adatta. Crea interazioni precise, definisci bene la presenza e segui delle linea guida.
Quando Google annuncia la sua intenzione di espandere il proprio indice di ricerca tutti sono felici.
Se gli utenti possono trovare meglio quello che stanno cercando, i siti possono avere più contenuti disponibili per la ricerca.
In altri termini.Questa non è l’invenzione dell’acqua calda o il riposizionamento degli algoritmi di Google.Questa è una buona notizia per chiunque ragiona in termini di marketing e che dà valore alla comunicazione con i consumatori (del resto cosa sono i fan per una pagina aziendale su Facebook?) e può ragionare in termini di SEO anche su una piattaforma potente come Facebook.